William Orbit
William Orbit
di Christian Zingales
William Mark Wainwright, londinese, classe 1956, figlio di due insegnanti, a quindici anni evade dalla gabbia genitoriale, lascia la scuola, se ne va in Olanda, vive in squat, e ora dei venti, tornato in UK, ha un curriculum da grande gavetta esistenziale, turnista by night alla Heineken, portantino all’ospedale, muratore, portiere d’albergo, di stanza per un periodo al servizio civile, progettista per una compagnia navale. E suona la chitarra. E sogna. E negli stessi anni pionieristici suonatore ambulante a Parigi o a fare accompagnamenti jazzistici a ora di pranzo in un pub londinese. Ma intanto suona, e sogna, senza uscire dalla costruzione sfrenata, che contempla, in tutto quel solare sbarcare il lunario, avvicinarsi ai primi rudimenti della produzione, bazzicando qualche studio di registrazione e finendo per diventare assistente ai Basing Street Studios di Portobello Road. Venti anni varcati, William inaugura il percorso che lo porterà a diventare uno dei più raffinati sintesisti di scuola inglese. La svolta nell’incontro nel 1980 con la musicista Laurie Mayer, che sarà presenza assidua nelle sue diverse tappe, e con la quale insieme a Grant Gilbert forma i Torch Song. Inizialmente incidono in uno studio artigianale allestito in una scuola abbandonata a Notting Hill. Interagiscono con moda e arte, William completa il suo tour de force dell’impiego facendo il modello in Giappone per lo stilista Takeo Kikuchi, e insieme a Laurie pubblica una rivista d’arte chiamata The Ralph Hoover Guide. In questo contesto sono notati da Richard Law, l’A&R della IRS, l’etichetta americana di Miles Copeland, fratello di Stewart dei Police, che li mette sotto contratto e gli dà la possibilità di aprire uno studio professionale sui canali di Little Venice nel quartiere di Paddington. È la prima incarnazione dei mitologici Guerilla Studios, che cambieranno ubicazione più volte e si espanderanno a garantire i più evoluti standard tecnologici, ma diventeranno presto un punto di riferimento, con ingegnere Rico Conning - altra figura che affiancherà William in tanti viaggi - e una lista di clienti che, per citarne solo alcuni, comprenderà Cocteau Twins, Howard Devoto, Sting, Fall, Laibach, Jah Wobble, Etienne Daho, Gary Numan, Swans, Goldie. […]
…segue per 8 pagine nel numero 221 di Blow Up, in edicola a Ottobre 2016 al costo di 6 euro
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
William Mark Wainwright, londinese, classe 1956, figlio di due insegnanti, a quindici anni evade dalla gabbia genitoriale, lascia la scuola, se ne va in Olanda, vive in squat, e ora dei venti, tornato in UK, ha un curriculum da grande gavetta esistenziale, turnista by night alla Heineken, portantino all’ospedale, muratore, portiere d’albergo, di stanza per un periodo al servizio civile, progettista per una compagnia navale. E suona la chitarra. E sogna. E negli stessi anni pionieristici suonatore ambulante a Parigi o a fare accompagnamenti jazzistici a ora di pranzo in un pub londinese. Ma intanto suona, e sogna, senza uscire dalla costruzione sfrenata, che contempla, in tutto quel solare sbarcare il lunario, avvicinarsi ai primi rudimenti della produzione, bazzicando qualche studio di registrazione e finendo per diventare assistente ai Basing Street Studios di Portobello Road. Venti anni varcati, William inaugura il percorso che lo porterà a diventare uno dei più raffinati sintesisti di scuola inglese. La svolta nell’incontro nel 1980 con la musicista Laurie Mayer, che sarà presenza assidua nelle sue diverse tappe, e con la quale insieme a Grant Gilbert forma i Torch Song. Inizialmente incidono in uno studio artigianale allestito in una scuola abbandonata a Notting Hill. Interagiscono con moda e arte, William completa il suo tour de force dell’impiego facendo il modello in Giappone per lo stilista Takeo Kikuchi, e insieme a Laurie pubblica una rivista d’arte chiamata The Ralph Hoover Guide. In questo contesto sono notati da Richard Law, l’A&R della IRS, l’etichetta americana di Miles Copeland, fratello di Stewart dei Police, che li mette sotto contratto e gli dà la possibilità di aprire uno studio professionale sui canali di Little Venice nel quartiere di Paddington. È la prima incarnazione dei mitologici Guerilla Studios, che cambieranno ubicazione più volte e si espanderanno a garantire i più evoluti standard tecnologici, ma diventeranno presto un punto di riferimento, con ingegnere Rico Conning - altra figura che affiancherà William in tanti viaggi - e una lista di clienti che, per citarne solo alcuni, comprenderà Cocteau Twins, Howard Devoto, Sting, Fall, Laibach, Jah Wobble, Etienne Daho, Gary Numan, Swans, Goldie. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000