Todd Edwards
Todd Edwards
di Christian Zingales
Innovatore per caso. E influentissimo, non una, non due, ma almeno tre volte. La storia di Todd Edwards è atipica. Eretico nella scena house newyorchese nei ’90, diventa un faro a cui attingono mondi lontani da lui, i Daft Punk e di conseguenza tutta la scena francese, la posse dell’UK garage londinese e successivamente quella del dubstep con Burial in prima linea. Tutto è cominciato nel cuore della grande ondata garage che travolge la grande mela e poi il mondo all’inizio degli anni ’90. Nato Todd Edward Imperatrice nel ’72 nel New Jersey, in quel periodo è uno studente travolto dal boom dei grandi produttori di New York. “Dal ’90 al ’93 non ho fatto altro che ascoltare house”, spiegò a Emma Warren alla Red Bull Music Academy, “ma ascoltavo solo roba di New York, niente da Chicago o da altri posti, quindi sono cresciuto con questo suono crudo e underground ma molto soulful. Club come il Sound Factory erano incredibili, ricordo una sera in cui i Masters At Work hanno suonato in anteprima I Can’t Get No Sleep cantata da India, una cosa da brividi. Dopo tre anni però ho avuto un calo di interesse, gli accordi erano sempre quelli, ok, amavo quella roba ma nel momento in cui iniziavo a produrre capivo di aver imparato tutto e di essere alla ricerca di qualcosa di più stimolante, una mia dimensione”. Ed è qui che scatta lo spiazzamento stilistico. “All’inizio stavo solo cercando di trovare il mio suono. Sono stato fortemente influenzato dalla programmazione della batteria di Kenny Dope nei MAW, con questi ritmi meravigliosamente mischiati, e poi c’era MK, Marc Kinchen, che tagliava la voce, lui è stato determinante, e fondamentalmente ho messo insieme questi due concetti. Inoltre amavo Enya, e lei usava la voce come uno strumento musicale, quindi ho pensato di usare dei campionamenti vocali più o meno allo stesso modo”. […]
…segue per 6 pagine nel numero 281 di Blow Up, in edicola a ottobre 2021
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#281) al costo di 10 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come piego di libri.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
Innovatore per caso. E influentissimo, non una, non due, ma almeno tre volte. La storia di Todd Edwards è atipica. Eretico nella scena house newyorchese nei ’90, diventa un faro a cui attingono mondi lontani da lui, i Daft Punk e di conseguenza tutta la scena francese, la posse dell’UK garage londinese e successivamente quella del dubstep con Burial in prima linea. Tutto è cominciato nel cuore della grande ondata garage che travolge la grande mela e poi il mondo all’inizio degli anni ’90. Nato Todd Edward Imperatrice nel ’72 nel New Jersey, in quel periodo è uno studente travolto dal boom dei grandi produttori di New York. “Dal ’90 al ’93 non ho fatto altro che ascoltare house”, spiegò a Emma Warren alla Red Bull Music Academy, “ma ascoltavo solo roba di New York, niente da Chicago o da altri posti, quindi sono cresciuto con questo suono crudo e underground ma molto soulful. Club come il Sound Factory erano incredibili, ricordo una sera in cui i Masters At Work hanno suonato in anteprima I Can’t Get No Sleep cantata da India, una cosa da brividi. Dopo tre anni però ho avuto un calo di interesse, gli accordi erano sempre quelli, ok, amavo quella roba ma nel momento in cui iniziavo a produrre capivo di aver imparato tutto e di essere alla ricerca di qualcosa di più stimolante, una mia dimensione”. Ed è qui che scatta lo spiazzamento stilistico. “All’inizio stavo solo cercando di trovare il mio suono. Sono stato fortemente influenzato dalla programmazione della batteria di Kenny Dope nei MAW, con questi ritmi meravigliosamente mischiati, e poi c’era MK, Marc Kinchen, che tagliava la voce, lui è stato determinante, e fondamentalmente ho messo insieme questi due concetti. Inoltre amavo Enya, e lei usava la voce come uno strumento musicale, quindi ho pensato di usare dei campionamenti vocali più o meno allo stesso modo”. […]
…segue per 6 pagine nel numero 281 di Blow Up, in edicola a ottobre 2021
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#281) al costo di 10 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come piego di libri.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000