THOSE POOR BASTARDS
THOSE POOR BASTARDS
di Antonio Ciarletta

ALBERGHI IN PARADISO o all’inferno, la sua anima riceve certamente maggior rispetto del suo corpo in vita. Inutile per alcuni, foriera d’ispirazione per altri, l’esistenza di GG Allin è stata caratterizzata dall’eccesso come condizione di normalità. Ma qualche anno prima di salutare un mondo da cui si era fatto pervicacemente rifiutare, il reietto di Lancaster scrisse una manciata di canzoni che nessuno si sarebbe aspettato da un tipaccio come lui. “Carnival Of Excess” - uscito a nome GG Allin & The Criminal Quartet - è un album di country tradizionale e retrogrado, nella vena del suo idolo Hank Williams. Un caso particolare quello di GG Allin, ma non l’unico. Da quando Gun Club e Flesh Eaters misero a ferro e fuoco il blues contaminandolo con il punk, sono stati diversi i personaggi (anche i più improbabili) che, pur provenendo dall’universo del rock più o meno alternativo, più o meno underground, hanno tentato l’eresia di confrontarsi con la tradizione utilizzando un approccio eterodosso. Senza andare troppo indietro negli anni, gli esempi sono ovvi. I 16 Horsepower la tradizione ce l’avevano nel sangue, ne è dimostrazione ulteriore l’allucinata carriera solista di David Eugene Edwards. In tempi ancor più recenti, Wooden Wand ha pubblicato almeno un paio di ottimi lavori di alternative country potente ed evocativo, pur partendo dalle premesse di un suono free-psichedelico. In un’area contigua si situa un altro outsider della roots music a stelle e strisce, uno che ha da raccontare una storia diversa eppure simile alle altre che l’hanno preceduta. L’ennesima storia americana di chi sente erede della tradizione e che, alla luce di un background culturale e di un vissuto del tutto peculiare, si è dimostrato capace di darne una singolare reinterpretazione. Ma, come vedremo, la tradizione è per lui principalmente un luogo narrativo. […]

…segue per 6 pagine nel numero 185 di Blow Up, in edicola a Ottobre 2013 al costo di 6 euro

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