The Three Johns
The Three Johns
di Stefano I. Bianchi
“Le canzoni che scriviamo arrivano da una lunga tradizione della sinistra inglese che si oppone ai Gang Of Four e al loro marxismo intellettuale. In certi tipi di marxismo le emozioni sono negate. Molti nel nostro ambiente pensano che siamo sporchi e cattivi perché portiamo le giacche di pelle e suoniamo le chitarre. Ma non siamo teppisti. Sogniamo solo qualcosa di divertente, di interessante, qualcosa che non c’è. Non vogliamo fare nulla di troppo faticoso. Vogliamo solo bere e starcene sdraiati sul nostro letto.”
I POCHI CHE li ricordano li associano inevitabilmente al manipolo di band del periodo antithatcheriano anni ‘80, lo stesso che generò, con fortune e in termini molto diversi, anche gente come Billy Bragg, i Redskins, gli Easterhouse, gli Style Council. Il che è vero ma non basta a definire i Three Johns ed è ingiusto perché furono qualcosa di diverso e di più, come pure gli altri, che non mera propaganda politica.
Nati a Leeds nel 1981 come outfit del chitarrista Jon Langford in libera uscita dai Mekons, i Three Johns si completavano con John Hyatt (ex Sheeny And The Goys, voce; nella vita insegnante d’arte), John Brennan (ex 25 Rifles, basso; vero nome Philip) e una drum machine battezzata Hugo. È quest’ultimo l’elemento chiave per entrare nella loro musica: poco prima di pensare ai Three Johns, Langford infatti era passato per un breve periodo nei Sisters Of Mercy – al basso, prima che arrivasse Craig Adams – accanto a Andrew Eldritch e Gary Marx. Un’esperienza che si può supporre abbia motivato il chitarrista nella formazione di una band fortemente caratterizzata proprio dalla batteria elettronica, uno strumento che in ambito rock – escludendo insomma il synth pop imperante – era utilizzato principalmente da band di ambito gothic. E gothic i Three Johns lo erano, anche se virati in termini wave-rock coi modelli dei Fall, dei P.I.L., dei Gang Of Four e di Beefheart ben chiari in testa. […]
…segue per 8 pagine nel numero 200 di Blow Up, in edicola a Gennaio 2015 al costo di 8 euro: numero speciale “The Solar Issue” di 196 pagine!
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#200) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
“Le canzoni che scriviamo arrivano da una lunga tradizione della sinistra inglese che si oppone ai Gang Of Four e al loro marxismo intellettuale. In certi tipi di marxismo le emozioni sono negate. Molti nel nostro ambiente pensano che siamo sporchi e cattivi perché portiamo le giacche di pelle e suoniamo le chitarre. Ma non siamo teppisti. Sogniamo solo qualcosa di divertente, di interessante, qualcosa che non c’è. Non vogliamo fare nulla di troppo faticoso. Vogliamo solo bere e starcene sdraiati sul nostro letto.”
I POCHI CHE li ricordano li associano inevitabilmente al manipolo di band del periodo antithatcheriano anni ‘80, lo stesso che generò, con fortune e in termini molto diversi, anche gente come Billy Bragg, i Redskins, gli Easterhouse, gli Style Council. Il che è vero ma non basta a definire i Three Johns ed è ingiusto perché furono qualcosa di diverso e di più, come pure gli altri, che non mera propaganda politica.
Nati a Leeds nel 1981 come outfit del chitarrista Jon Langford in libera uscita dai Mekons, i Three Johns si completavano con John Hyatt (ex Sheeny And The Goys, voce; nella vita insegnante d’arte), John Brennan (ex 25 Rifles, basso; vero nome Philip) e una drum machine battezzata Hugo. È quest’ultimo l’elemento chiave per entrare nella loro musica: poco prima di pensare ai Three Johns, Langford infatti era passato per un breve periodo nei Sisters Of Mercy – al basso, prima che arrivasse Craig Adams – accanto a Andrew Eldritch e Gary Marx. Un’esperienza che si può supporre abbia motivato il chitarrista nella formazione di una band fortemente caratterizzata proprio dalla batteria elettronica, uno strumento che in ambito rock – escludendo insomma il synth pop imperante – era utilizzato principalmente da band di ambito gothic. E gothic i Three Johns lo erano, anche se virati in termini wave-rock coi modelli dei Fall, dei P.I.L., dei Gang Of Four e di Beefheart ben chiari in testa. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000