The Associates
The Associates
di Paolo Bertoni
“To sing like that, you have to know pain, I think. To be a great singer and to sing the songs of the type that Billy sings, you have to have this tortured soul. And Billy was a tortured soul”
Marc Almond
Si incontrano nel ’77, ma Billy MacKenzie ed Alan Rankine al punk sono indifferenti. Billy è in Stan And Deliver, nulla di serio, repertorio indirizzato su classici soul, prevalentemente di provenienza Stax e Motown. In ambito locale, la città è Dundee, fuori dalle rotte privilegiate della allora ancora periferica Scozia, le capacità vocali di MacKenzie diventano subito nell’ambiente oggetto di conversazione. Alan, che abita a Linlithgow, venti miglia da Edimburgo, dove ha base operativa la formazione per cui suona la chitarra, Caspian, un gruppo di stampo cabarettistico che è in cerca di una voce, va a vedere Stan And Deliver e si presenta a Billy. L’audizione che segue ha esiti scontati, il bel libro di Tom Doyle ‘The Glamour Chase: The Maverick Life of Billy MacKenzie’ la racconta affrontata col solo di Clare Torry in The Great Gig In The Sky dei Pink Floyd, il reclutamento è immediato, altrettanto ovvio che quella dimensione sia inadeguata al talento dei due che subito si mettono in proprio col nome di Mental Torture. Ogni weekend si vedono, Billy una volta chiuso il suo The Crypt, eccentrico negozio di vestiti di seconda mano, prende il treno per Linlithgow, sessantacinque miglia per un’ora e mezzo, abbondante, di viaggio. Le registrazioni fermate in un demo vengono mandate in giro proprio dal manager di Caspian, Ian Sclater. Il cambio della ragione sociale, imposto come obbligatoria condizione, avviene dopo la firma con Chris Parry di Fiction, vano cercare significati reconditi poiché è ispirato dal nome della publishing company di Parry, APB, acronimo che sta per Association Of Parry And Babson. Lo vede scritto sulle carte, Billy riflette meno di un secondo e decide, sarà Associates. Il duo intanto sorpassa se stesso ed esce con un primo singolo che è per i personali tipi Double Hip, paga il padre Jim, che incoraggia il figlio che pure ne ha già combinate diverse, lasciata la scuola a quattordici anni, appena sedicenne si è prima stabilito in Nuova Zelanda poi negli Stati Uniti, dove, inseguendo il sogno di entrare in un coro gospel, a diciassette si è sposato per avere un permesso di soggiorno permanente, poi ci ripensa e torna a casa, lasciando altresì prole dietro di sé. Dettagli che contribuiscono ad inquadrare l’animo inquieto, talvolta masochisticamente, del ragazzo e poi dell’uomo, e se era bastata una frazione di secondo per battezzarsi in sigla che avesse maggior appeal commerciale di Mental Torture, forse non ne passa più di uno perché Billy decida cosa incidere nel debutto cui accennavo. Dubito che qualsiasi altro avrebbe pensato a scegliere, nel 1980, un brano che è stato nelle UK charts fino ad un mese prima. […]
…segue per 12 pagine nel numero 235 di Blow Up, in edicola a dicembre 2017 al costo di 8 euro: NUMERO SPECIALE DI 180 PAGINE!
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#235) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
“To sing like that, you have to know pain, I think. To be a great singer and to sing the songs of the type that Billy sings, you have to have this tortured soul. And Billy was a tortured soul”
Marc Almond
Si incontrano nel ’77, ma Billy MacKenzie ed Alan Rankine al punk sono indifferenti. Billy è in Stan And Deliver, nulla di serio, repertorio indirizzato su classici soul, prevalentemente di provenienza Stax e Motown. In ambito locale, la città è Dundee, fuori dalle rotte privilegiate della allora ancora periferica Scozia, le capacità vocali di MacKenzie diventano subito nell’ambiente oggetto di conversazione. Alan, che abita a Linlithgow, venti miglia da Edimburgo, dove ha base operativa la formazione per cui suona la chitarra, Caspian, un gruppo di stampo cabarettistico che è in cerca di una voce, va a vedere Stan And Deliver e si presenta a Billy. L’audizione che segue ha esiti scontati, il bel libro di Tom Doyle ‘The Glamour Chase: The Maverick Life of Billy MacKenzie’ la racconta affrontata col solo di Clare Torry in The Great Gig In The Sky dei Pink Floyd, il reclutamento è immediato, altrettanto ovvio che quella dimensione sia inadeguata al talento dei due che subito si mettono in proprio col nome di Mental Torture. Ogni weekend si vedono, Billy una volta chiuso il suo The Crypt, eccentrico negozio di vestiti di seconda mano, prende il treno per Linlithgow, sessantacinque miglia per un’ora e mezzo, abbondante, di viaggio. Le registrazioni fermate in un demo vengono mandate in giro proprio dal manager di Caspian, Ian Sclater. Il cambio della ragione sociale, imposto come obbligatoria condizione, avviene dopo la firma con Chris Parry di Fiction, vano cercare significati reconditi poiché è ispirato dal nome della publishing company di Parry, APB, acronimo che sta per Association Of Parry And Babson. Lo vede scritto sulle carte, Billy riflette meno di un secondo e decide, sarà Associates. Il duo intanto sorpassa se stesso ed esce con un primo singolo che è per i personali tipi Double Hip, paga il padre Jim, che incoraggia il figlio che pure ne ha già combinate diverse, lasciata la scuola a quattordici anni, appena sedicenne si è prima stabilito in Nuova Zelanda poi negli Stati Uniti, dove, inseguendo il sogno di entrare in un coro gospel, a diciassette si è sposato per avere un permesso di soggiorno permanente, poi ci ripensa e torna a casa, lasciando altresì prole dietro di sé. Dettagli che contribuiscono ad inquadrare l’animo inquieto, talvolta masochisticamente, del ragazzo e poi dell’uomo, e se era bastata una frazione di secondo per battezzarsi in sigla che avesse maggior appeal commerciale di Mental Torture, forse non ne passa più di uno perché Billy decida cosa incidere nel debutto cui accennavo. Dubito che qualsiasi altro avrebbe pensato a scegliere, nel 1980, un brano che è stato nelle UK charts fino ad un mese prima. […]
…segue per 12 pagine nel numero 235 di Blow Up, in edicola a dicembre 2017 al costo di 8 euro: NUMERO SPECIALE DI 180 PAGINE!
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000