Stanley Mouse
Stanley Mouse
di Riccardo Bertoncelli
IN UN ANGOLO di California, in un anonimo business park della contea di Sonoma, Stanley Miller vive la vecchiaia con la gioia di un bambino. A settantacinque anni dipinge come un ossesso, come sempre ha fatto in vita sua, e quando non ha il pennello in mano sistema i ricordi di una favolosa carriera iniziata più di cinquant'anni orsono che, rumorosamente creativamente, si è svolta all'insegna di due grandi passioni: le auto hot rod e il rock & roll. Stanley Miller è uno dei grandi grafici della storia rock, e uno dei protagonisti della San Francisco che tutti gli appassionati Sixties hanno nel cuore, ma ho il sospetto che il nome anagrafico dica poco. Pronuncerò allora la parolina magica, “Mouse”, ed ecco diradarsi la nebbia; ecco apparire il teschio fiorito e tante immagini iconiche dei Grateful Dead, lo spinello del fumatore Zig-Zag, il dollaro dei neonati Big Brother con il pellerossa al posto di Giorgio Washington, il guru con il terzo occhio dello Human Be-In... Miller è Mouse e lo è da più di mezzo secolo, da quando un compagno di scuola lo battezzò “Mousehole Miller” e lui uscì dalla tana ma accettò di essere topo, un topo che con il pennino o la pistola a spruzzo (e poi, da grande, con olio e pennello) ha dipinto tanto, tantissimo, sogni fantasie speranze incubi mostri, e negli ultimi tempi anche curiose variazioni alla Monna Lisa di Leonardo – nel suo studio che maliziosamente ha battezzato “Mouseum” campeggiano una variazione della Gioconda dedicata a Picasso (“Picasso Lisa”) e una più rock intonata a John Lennon (“Johna Lisa”). “Campeggiano” in realtà è dire troppo: stanno appese al muro, sono mescolate senza ordine insieme a tanto tanto altro, tasselli di un caleidoscopio di pezzi grandi minuscoli con cornice senza che affollano le pareti e danno l'idea del quanto il Topo abbia prodotto nella sua vita artistica. […]
…segue per 8 pagine nel numero 208 di Blow Up, un nuovo NUMERO SPECIALE di 180 pagine in edicola a Settembre 2015 al costo di 8 euro
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#208) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
IN UN ANGOLO di California, in un anonimo business park della contea di Sonoma, Stanley Miller vive la vecchiaia con la gioia di un bambino. A settantacinque anni dipinge come un ossesso, come sempre ha fatto in vita sua, e quando non ha il pennello in mano sistema i ricordi di una favolosa carriera iniziata più di cinquant'anni orsono che, rumorosamente creativamente, si è svolta all'insegna di due grandi passioni: le auto hot rod e il rock & roll. Stanley Miller è uno dei grandi grafici della storia rock, e uno dei protagonisti della San Francisco che tutti gli appassionati Sixties hanno nel cuore, ma ho il sospetto che il nome anagrafico dica poco. Pronuncerò allora la parolina magica, “Mouse”, ed ecco diradarsi la nebbia; ecco apparire il teschio fiorito e tante immagini iconiche dei Grateful Dead, lo spinello del fumatore Zig-Zag, il dollaro dei neonati Big Brother con il pellerossa al posto di Giorgio Washington, il guru con il terzo occhio dello Human Be-In... Miller è Mouse e lo è da più di mezzo secolo, da quando un compagno di scuola lo battezzò “Mousehole Miller” e lui uscì dalla tana ma accettò di essere topo, un topo che con il pennino o la pistola a spruzzo (e poi, da grande, con olio e pennello) ha dipinto tanto, tantissimo, sogni fantasie speranze incubi mostri, e negli ultimi tempi anche curiose variazioni alla Monna Lisa di Leonardo – nel suo studio che maliziosamente ha battezzato “Mouseum” campeggiano una variazione della Gioconda dedicata a Picasso (“Picasso Lisa”) e una più rock intonata a John Lennon (“Johna Lisa”). “Campeggiano” in realtà è dire troppo: stanno appese al muro, sono mescolate senza ordine insieme a tanto tanto altro, tasselli di un caleidoscopio di pezzi grandi minuscoli con cornice senza che affollano le pareti e danno l'idea del quanto il Topo abbia prodotto nella sua vita artistica. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000