di Roberto Curti

[nell’immagine: The Crucifixion]

Con le scomparse di George A. Romero e Tobe Hooper, il 2017 ha marcato per forza di cose la fine di un’epoca per il cinema horror. È stato anche l’anno di Stephen King, con una quantità esorbitante di trasposizioni per il piccolo e grande schermo, e poco importa se ormai la cosa che al Nostro viene meglio sono i tweet-sfottò contro Trump, e che i suddetti adattamenti si siano assestati tra l’orribile e il mediocre. Ma se It si è rivelato il campione d’incassi che molti attendevano per farneticare di un rilancio del genere, quei suoi anni ’80 zeppi di strizzate d’occhio cinefile suonano fasulli e caramellati come una puntata di Stranger Things: e l’unico modo per rendere davvero disturbante l’annunciata seconda parte sarebbe fare interpretare i Perdenti adulti da quei reduci dell’epoca come Corey Feldman, Macaulay Culkin e altri “ragazzi perduti” che hanno vissuto sulla propria pelle incontri con orchi ben più spaventosi del proteiforme Pennywise. […]

…segue per 2 pagine nel numero 236 di Blow Up, in edicola a gennaio 2018 al costo di 6 euro

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