RPM: Joao Gilberto
RPM: Joao Gilberto
di Federico Savini
[nell'immagine: Joao Gilberto con Caetano Veloso e Gal Costa]
UN RITIRATISSIMO e un tantino squilibrato genio della bossa nova, un batterista misterioso di cui tuttora si sa poco, un produttore di grido e un ingegnere del suono improbabile a dir poco; la psichedelia e il minimalismo sullo sfondo, le canzoni brasiliane degli anni ‘40 sul leggio. Ce n’è abbastanza per intrigare ogni musicofilo nerd che si rispetti (se poi vi solleticano di più le ultime trovate di Jack White, i tributi lacrimosi a Bowie o i tweet di Kanye West accomodatevi pure nella sezione Talk Talk, all’inizio del giornale). Ma più di tutto, quelle monacali session del 1973 imprimono la storia musicale del Brasile in una dimensione atemporale, proiettandola nell’eternità. E raccontano tanto del titolare di quel disco, probabilmente tutto ciò che l’uomo ha deciso che noi dovessimo sapere. Prima di perdermi fra gli ipnotici solchi di questo album - che mi risulta tuttora privo di edizione americana, e sì che gli Usa con l’uomo furono accoglienti -, di João Gilberto sapevo quel paio di cose: che fu un ingranaggio fondamentale della trimurti che diede origine alla bossa nova - per i più disattenti, gli altri due sono Tom Jobim e Vinicius De Moraes, guai ad evocare Stan Getz! -, e che trattavasi di un interprete di grandezza assoluta. Ma non avevo compreso quanto. Di più: l’ascolto, ossessionante da subito, di queste dieci canzoni mi rivelò una cosa che solo poi ho verificato in rete, fra aneddotica e mitologia: João Gilberto era un tipo… beh, diciamo pure “un po’ strano”, e nella sua arte perfezionismo e follia sono un tutt’uno. […]
…segue per 10 pagine nel numero 253 di Blow Up, in edicola a giugno 2019
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#253) al costo di 10 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come piego di libri.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
[nell'immagine: Joao Gilberto con Caetano Veloso e Gal Costa]
UN RITIRATISSIMO e un tantino squilibrato genio della bossa nova, un batterista misterioso di cui tuttora si sa poco, un produttore di grido e un ingegnere del suono improbabile a dir poco; la psichedelia e il minimalismo sullo sfondo, le canzoni brasiliane degli anni ‘40 sul leggio. Ce n’è abbastanza per intrigare ogni musicofilo nerd che si rispetti (se poi vi solleticano di più le ultime trovate di Jack White, i tributi lacrimosi a Bowie o i tweet di Kanye West accomodatevi pure nella sezione Talk Talk, all’inizio del giornale). Ma più di tutto, quelle monacali session del 1973 imprimono la storia musicale del Brasile in una dimensione atemporale, proiettandola nell’eternità. E raccontano tanto del titolare di quel disco, probabilmente tutto ciò che l’uomo ha deciso che noi dovessimo sapere. Prima di perdermi fra gli ipnotici solchi di questo album - che mi risulta tuttora privo di edizione americana, e sì che gli Usa con l’uomo furono accoglienti -, di João Gilberto sapevo quel paio di cose: che fu un ingranaggio fondamentale della trimurti che diede origine alla bossa nova - per i più disattenti, gli altri due sono Tom Jobim e Vinicius De Moraes, guai ad evocare Stan Getz! -, e che trattavasi di un interprete di grandezza assoluta. Ma non avevo compreso quanto. Di più: l’ascolto, ossessionante da subito, di queste dieci canzoni mi rivelò una cosa che solo poi ho verificato in rete, fra aneddotica e mitologia: João Gilberto era un tipo… beh, diciamo pure “un po’ strano”, e nella sua arte perfezionismo e follia sono un tutt’uno. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000