Pink Floyd
Pink Floyd
di Riccardo Bertoncelli
Nel loro viaggio negli archivi i Pink Floyd procedono a ritroso, con il passo da bradipi quali sono sempre stati. Un album per loro significava mesi e mesi di studio, prove ritocchi dubbi, e a noi pareva un insulto, quando Dylan aveva sfogato Another Side in una sola notte e i Led Zeppelin il primo LP in poco più di trenta ore. Ma da grandi anche peggio. La biografia cominciarono a meditarla nei primi '90, la misero in bozze nel '97 e la cassarono l'anno dopo; fino a che Nick Mason, impietosito, non la sottrasse ai litiganti che neanche sto a nominare per modellarla a modo suo e a suo nome – nel 2004! Venne in Italia a presentarla e una sera a cena mi confidò che stava lavorando a una antologia degli anni underground: senza porsi limiti né orari, figuriamoci, perché oltre ai due galli nel pollaio c'era anche una selva di questioni legali da dirimere, oltre a tanta bella musica e a storie nascoste.
Il tempo passava e quasi m'ero dimenticato della dritta. Intanto le belle immersioni di Dark Side Of The Moon, Wish You Were Here e The Wall, e il patetico santino di The Endless River. Alla fine, però, ecco materializzarsi quel che Mason aveva promesso, e con una ricchezza inverosimile. Sta tutto in un anonimo parallelepipedo nero con la sola scritta The Pink Floyd – The Early Years 1965-1972. Dentro, un tesoro di Tutankhamon in sette astucci tipo vecchi VHS più una scatola destinata ai poster e memorabilia più grandi e alla replica di cinque rari singoli in vinile. Ogni astuccio si distingue per una macchia colorata che ricorda le proiezioni a olio dei leggendari light show e contiene tre o quattro CD, DVD, BluRay, per un totale di ventisette, con una massa enorme di inediti - alcuni attesi da millenni, altri già disseppelliti dai tombaroli bootleg, altri solo favoleggiati. Non ci sono gli album del periodo, troppo facile, ma provini, outtakes, remix, sedute BBC, spezzoni live, immagini da trasmissioni TV e tre film per intero: More, La Vallée e The Committee. Manca Pink Floyd At Pompeii, che pure sta nell'arco temporale prescelto, però c'è la sua colonna sonora, mai pubblicata ufficialmente, che avrebbe dovuto essere proposta solo in DVD audio con remix 5.1 ma per errore è finita anche su CD. Manca anche il libro che di solito accompagna opere del genere, sostituito da agili fascicolini, uno per astuccio, con note essenziali di Mark Blake. Parlano già le immagini e le musiche, sembra la morale. […]
…segue per 10 pagine nel numero 224 di Blow Up, in edicola a Gennaio 2017 al costo di 6 euro
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
Nel loro viaggio negli archivi i Pink Floyd procedono a ritroso, con il passo da bradipi quali sono sempre stati. Un album per loro significava mesi e mesi di studio, prove ritocchi dubbi, e a noi pareva un insulto, quando Dylan aveva sfogato Another Side in una sola notte e i Led Zeppelin il primo LP in poco più di trenta ore. Ma da grandi anche peggio. La biografia cominciarono a meditarla nei primi '90, la misero in bozze nel '97 e la cassarono l'anno dopo; fino a che Nick Mason, impietosito, non la sottrasse ai litiganti che neanche sto a nominare per modellarla a modo suo e a suo nome – nel 2004! Venne in Italia a presentarla e una sera a cena mi confidò che stava lavorando a una antologia degli anni underground: senza porsi limiti né orari, figuriamoci, perché oltre ai due galli nel pollaio c'era anche una selva di questioni legali da dirimere, oltre a tanta bella musica e a storie nascoste.
Il tempo passava e quasi m'ero dimenticato della dritta. Intanto le belle immersioni di Dark Side Of The Moon, Wish You Were Here e The Wall, e il patetico santino di The Endless River. Alla fine, però, ecco materializzarsi quel che Mason aveva promesso, e con una ricchezza inverosimile. Sta tutto in un anonimo parallelepipedo nero con la sola scritta The Pink Floyd – The Early Years 1965-1972. Dentro, un tesoro di Tutankhamon in sette astucci tipo vecchi VHS più una scatola destinata ai poster e memorabilia più grandi e alla replica di cinque rari singoli in vinile. Ogni astuccio si distingue per una macchia colorata che ricorda le proiezioni a olio dei leggendari light show e contiene tre o quattro CD, DVD, BluRay, per un totale di ventisette, con una massa enorme di inediti - alcuni attesi da millenni, altri già disseppelliti dai tombaroli bootleg, altri solo favoleggiati. Non ci sono gli album del periodo, troppo facile, ma provini, outtakes, remix, sedute BBC, spezzoni live, immagini da trasmissioni TV e tre film per intero: More, La Vallée e The Committee. Manca Pink Floyd At Pompeii, che pure sta nell'arco temporale prescelto, però c'è la sua colonna sonora, mai pubblicata ufficialmente, che avrebbe dovuto essere proposta solo in DVD audio con remix 5.1 ma per errore è finita anche su CD. Manca anche il libro che di solito accompagna opere del genere, sostituito da agili fascicolini, uno per astuccio, con note essenziali di Mark Blake. Parlano già le immagini e le musiche, sembra la morale. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000