Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp
Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp
di Stefano I. Bianchi
Si è battezzata Onnipotente Orchestra, nientemeno. Ma chi l’ha vista in azione (al sottoscritto è capitato a Panicale, in provincia di Perugia, il 23 luglio) sa che è vero verissimo certificato: tutto le è possibile e permesso e lei di questa potenzialità fa tesoro sviluppandola in uno spettacolo entusiasmante. A fine concerto io e Dionisio concordiamo: un po’ Ex, un po’ Stereolab e un po’ Dada, una mistura freak punk mica male e mica semplice. Ma partiamo dall’inizio.
L’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp nasce a Ginevra nel 2006 su iniziativa del contrabbassista Vincent Bertholet che risponde a un bando del Cave 12 per la formazione di una compagine da far circolare nei locali dell’Europa sotterranea. “In origine lo scopo era quello di costruire un gruppo rock col marimba”, dice Bertholet; e se gli chiedete il perché di un nome che a noi appare quantomeno bislacco risponde che “si tratta di un omaggio alle tante big band africane che usavano e usano questa definizione come un biglietto da visita un po’ pomposo: l’Orchestre Tout Puissant Likembe Konono n°1 del Congo, le Orchestre Tout Puissant Poly-Rythmo e Orchestre Tout Puissant T.P.O.K. Jazz del Bénin. L’aggiunta Marcel Duchamp è il nostro tocco dada per fare rima e confondere tutto senza lasciare scampo allo stato di fatto”. Un giusto proposito che è anche un perfetto programma.
Sostenuta da una spinta ideale terzomondista ed ecologista che suona tanto nobile quanto impegnativa (“dagli zapatisti messicani ai rivoltosi del Chiapas, appoggiamo chiunque intenda distruggere il capitalismo attraverso lo smantellamento dei grandi imperi commerciali in favore delle imprese agricole locali”) e si traduce in testi rabbiosi e sarcastici ma anche giocosamente surreali e poetici, l’OTPMD all’inizio consta di sei elementi: oltre al leader ci sono Liz Moscarola a voce e violino, Anne Cardinaud al marimba, Guillaume Fernez alla chitarra, Julien Israelien alla batteria e Seni al trombone. […]
…segue per 6 pagine nel numero 280 di Blow Up, in edicola a settembre 2021
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#280) al costo di 10 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come piego di libri.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
Si è battezzata Onnipotente Orchestra, nientemeno. Ma chi l’ha vista in azione (al sottoscritto è capitato a Panicale, in provincia di Perugia, il 23 luglio) sa che è vero verissimo certificato: tutto le è possibile e permesso e lei di questa potenzialità fa tesoro sviluppandola in uno spettacolo entusiasmante. A fine concerto io e Dionisio concordiamo: un po’ Ex, un po’ Stereolab e un po’ Dada, una mistura freak punk mica male e mica semplice. Ma partiamo dall’inizio.
L’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp nasce a Ginevra nel 2006 su iniziativa del contrabbassista Vincent Bertholet che risponde a un bando del Cave 12 per la formazione di una compagine da far circolare nei locali dell’Europa sotterranea. “In origine lo scopo era quello di costruire un gruppo rock col marimba”, dice Bertholet; e se gli chiedete il perché di un nome che a noi appare quantomeno bislacco risponde che “si tratta di un omaggio alle tante big band africane che usavano e usano questa definizione come un biglietto da visita un po’ pomposo: l’Orchestre Tout Puissant Likembe Konono n°1 del Congo, le Orchestre Tout Puissant Poly-Rythmo e Orchestre Tout Puissant T.P.O.K. Jazz del Bénin. L’aggiunta Marcel Duchamp è il nostro tocco dada per fare rima e confondere tutto senza lasciare scampo allo stato di fatto”. Un giusto proposito che è anche un perfetto programma.
Sostenuta da una spinta ideale terzomondista ed ecologista che suona tanto nobile quanto impegnativa (“dagli zapatisti messicani ai rivoltosi del Chiapas, appoggiamo chiunque intenda distruggere il capitalismo attraverso lo smantellamento dei grandi imperi commerciali in favore delle imprese agricole locali”) e si traduce in testi rabbiosi e sarcastici ma anche giocosamente surreali e poetici, l’OTPMD all’inizio consta di sei elementi: oltre al leader ci sono Liz Moscarola a voce e violino, Anne Cardinaud al marimba, Guillaume Fernez alla chitarra, Julien Israelien alla batteria e Seni al trombone. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000