Offlaga Disco Pax
Offlaga Disco Pax
di Andrea Amadasi
Quest’anno ricorre il quindicennale di “Bachelite”, ma ancor più e ancor prima dovremmo festeggiare il ventennale dalla nascita degli ODP. Se non erro infatti il vostro primo concerto risale all’aprile 2003: mi raccontate come tutto ebbe inizio?
Daniele Carretti: Io ed Enrico ci conoscevamo già da qualche anno ed essendo amici e coetanei uscivamo spesso assieme ad altre persone più o meno interessate a un certo tipo di musica. Io avevo un gruppo shoegaze che si chiamava Magpie e lui uno dark-wave che si chiamavano Kathleen's e uno surf, i Grey Morris & the Dargos. Abbiamo poi iniziato nei primi anni zero a suonare insieme, era entrato per un periodo nei Magpie come chitarrista e per un po' abbiamo pensato a un gruppo nostro con altre sonorità e un altro approccio, soprattutto pensando a un cantato in italiano, cosa che nessuno dei due all'epoca aveva ancora preso in considerazione. Max lo conoscevamo per esperienze differenti, io perché lavoravo da Tosi Dischi e lui mi aveva passato qualche suo racconto da leggere, come li aveva fatti avere anche ad Enrico. Pensando a come iniziare con questo nuovo gruppo a Enrico venne in mente di chiedere a Max di interpretare i suoi testi sulle nostre musiche, visto che piacevano molto ad entrambi.
Max Collini: Le prime prove del gruppo risalgono più o meno al gennaio del 2003, quindi a vent’anni fa (!). Quando iniziammo a interrogarci su che nome scegliere per quella roba totalmente estemporanea che stavamo mettendo in piedi nessuno di noi tre pensava di stare scrivendo brani che poi sarebbero finiti su un disco e che avremmo iniziato dieci anni di vita underground parecchio impegnativi e densi. L’idea nacque da Enrico, che un giorno entrò nel mio ufficio di diligente agente immobiliare sui generis e mi propose di fare una cosa assieme, coinvolgendo anche Daniele. Li conoscevo entrambi, perché pur avendo dieci anni di più andavo a vedere i loro concerti, in particolare ero un fan davvero interessato ai Kathleen’s di Enrico Fontanelli, di cui avevo spacciato in giro diverse copie dell’Ep autoprodotto. Mi sembrava strano che alla fine degli anni novanta, quando furono registrati quei brani, ci fossero ancora musicisti così giovani interessati a quelle sonorità. Si erano già sciolti, ma poi accadde nel 2002 (credo) che fecero un concerto - reunion proprio al Calamita di Cavriago. Il giorno dopo scrissi la prima stesura del testo di Piccola Pietroburgo, in cui raccontavo anche di quel concerto. Non avevo la minima idea che di lì a qualche mese quel breve report della giornata e del concerto dei Kathleen’s, opportunamente rimaneggiato, sarebbe diventato assieme alle musiche di Enrico e Daniele uno dei brani portanti del nostro album di esordio. Anche perché quel giorno gli Offlaga Disco Pax non erano ancora nemmeno immaginabili. […]
…segue per 6 pagine nel numero 301 di Blow Up, in edicola a giugno 2023
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#301) al costo di 12 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come ‘piego di libri’ (chi desidera una spedizione rapida ci contatti via email).
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
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Daniele Carretti: Io ed Enrico ci conoscevamo già da qualche anno ed essendo amici e coetanei uscivamo spesso assieme ad altre persone più o meno interessate a un certo tipo di musica. Io avevo un gruppo shoegaze che si chiamava Magpie e lui uno dark-wave che si chiamavano Kathleen's e uno surf, i Grey Morris & the Dargos. Abbiamo poi iniziato nei primi anni zero a suonare insieme, era entrato per un periodo nei Magpie come chitarrista e per un po' abbiamo pensato a un gruppo nostro con altre sonorità e un altro approccio, soprattutto pensando a un cantato in italiano, cosa che nessuno dei due all'epoca aveva ancora preso in considerazione. Max lo conoscevamo per esperienze differenti, io perché lavoravo da Tosi Dischi e lui mi aveva passato qualche suo racconto da leggere, come li aveva fatti avere anche ad Enrico. Pensando a come iniziare con questo nuovo gruppo a Enrico venne in mente di chiedere a Max di interpretare i suoi testi sulle nostre musiche, visto che piacevano molto ad entrambi.
Max Collini: Le prime prove del gruppo risalgono più o meno al gennaio del 2003, quindi a vent’anni fa (!). Quando iniziammo a interrogarci su che nome scegliere per quella roba totalmente estemporanea che stavamo mettendo in piedi nessuno di noi tre pensava di stare scrivendo brani che poi sarebbero finiti su un disco e che avremmo iniziato dieci anni di vita underground parecchio impegnativi e densi. L’idea nacque da Enrico, che un giorno entrò nel mio ufficio di diligente agente immobiliare sui generis e mi propose di fare una cosa assieme, coinvolgendo anche Daniele. Li conoscevo entrambi, perché pur avendo dieci anni di più andavo a vedere i loro concerti, in particolare ero un fan davvero interessato ai Kathleen’s di Enrico Fontanelli, di cui avevo spacciato in giro diverse copie dell’Ep autoprodotto. Mi sembrava strano che alla fine degli anni novanta, quando furono registrati quei brani, ci fossero ancora musicisti così giovani interessati a quelle sonorità. Si erano già sciolti, ma poi accadde nel 2002 (credo) che fecero un concerto - reunion proprio al Calamita di Cavriago. Il giorno dopo scrissi la prima stesura del testo di Piccola Pietroburgo, in cui raccontavo anche di quel concerto. Non avevo la minima idea che di lì a qualche mese quel breve report della giornata e del concerto dei Kathleen’s, opportunamente rimaneggiato, sarebbe diventato assieme alle musiche di Enrico e Daniele uno dei brani portanti del nostro album di esordio. Anche perché quel giorno gli Offlaga Disco Pax non erano ancora nemmeno immaginabili. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000