Nite Grooves
Nite Grooves
di Christian Zingales
“Sto iniziando a essere provato da questa esistenza notturna. Sta distruggendo il mio sistema nervoso. Sono l’ombra di me stesso, attraversato da tutti i tipi di immagini orribili…”. Citavano il Bram Stoker di “Dracula” i Silicone Soul sul logo del primo 12” della loro Darkroom Dubs, era il 2003 e l’anno dopo avrebbero dedicato alla notte un affresco di lussuriosa decadenza come Les Nocturnes. Ma il primo grande comedown dall’idea di notte come territorio di infinite possibilità edonistiche risale tra house e techno ad almeno 10 anni prima, quando iniziano a essere ricorrenti a livello produttivo affreschi notturni sempre più interrogativi e profondi, esplorativi. La notte come zona onirica, crocevia di interferenze spirituali e fremiti sensuali, esperienza fuori dal e sul corpo pilotata da testa e cuore, e trovare quindi nelle stanze più lontane della mente un buio dolce, caldo di luci intermittenti, un cielo nero punteggiato di stelle. La notte della vita non già come crepuscolo ma come massima iridescenza, finestra lussureggiante verso l’altrove. Le stelle appunto, sorrisi compiacenti oltre l’idea finale che presiede l’oscurità. Non quindi notti dell’anima, fondali oscuri senza risalita, o notti metropolitane solitarie o eccitanti. E, certo, oltre, eventualmente, lo spazio, ma come camera prospettica, niente didascalie spaziali più o meno classiche ed eroiche con allegorie e battaglie interstellari, né tantomeno la cartolina astrale, la miniaturizzazione, e neanche il semplice movimento celeste o trascendente, ma solo quest’euforia di caldo buio, laghi di sgravata malinconia in correnti di per aspera ad astra, e sopra una fissità estatica di braci scintillanti in accoglienti oceani di scuro, con la rotonda gentilezza del rondò, la grazia compassionevole della supervisione. La notte questo ponte di comunicazioni tra cielo e terra, un’altalena lenta di preghiere e sospiri. Traducibile in 10 strategici momenti narrativi. […]
…segue per 4 pagine nel numero 210 di Blow Up, in edicola a Novembre 2015 al costo di 6 euro
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#210) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
“Sto iniziando a essere provato da questa esistenza notturna. Sta distruggendo il mio sistema nervoso. Sono l’ombra di me stesso, attraversato da tutti i tipi di immagini orribili…”. Citavano il Bram Stoker di “Dracula” i Silicone Soul sul logo del primo 12” della loro Darkroom Dubs, era il 2003 e l’anno dopo avrebbero dedicato alla notte un affresco di lussuriosa decadenza come Les Nocturnes. Ma il primo grande comedown dall’idea di notte come territorio di infinite possibilità edonistiche risale tra house e techno ad almeno 10 anni prima, quando iniziano a essere ricorrenti a livello produttivo affreschi notturni sempre più interrogativi e profondi, esplorativi. La notte come zona onirica, crocevia di interferenze spirituali e fremiti sensuali, esperienza fuori dal e sul corpo pilotata da testa e cuore, e trovare quindi nelle stanze più lontane della mente un buio dolce, caldo di luci intermittenti, un cielo nero punteggiato di stelle. La notte della vita non già come crepuscolo ma come massima iridescenza, finestra lussureggiante verso l’altrove. Le stelle appunto, sorrisi compiacenti oltre l’idea finale che presiede l’oscurità. Non quindi notti dell’anima, fondali oscuri senza risalita, o notti metropolitane solitarie o eccitanti. E, certo, oltre, eventualmente, lo spazio, ma come camera prospettica, niente didascalie spaziali più o meno classiche ed eroiche con allegorie e battaglie interstellari, né tantomeno la cartolina astrale, la miniaturizzazione, e neanche il semplice movimento celeste o trascendente, ma solo quest’euforia di caldo buio, laghi di sgravata malinconia in correnti di per aspera ad astra, e sopra una fissità estatica di braci scintillanti in accoglienti oceani di scuro, con la rotonda gentilezza del rondò, la grazia compassionevole della supervisione. La notte questo ponte di comunicazioni tra cielo e terra, un’altalena lenta di preghiere e sospiri. Traducibile in 10 strategici momenti narrativi. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000