Musica per momenti sognanti
Musica per momenti sognanti
di Luca Majer
“Noi siamo i testimoni attraverso i quali l’universo diviene conscio della sua gloria.”
Alan Watts
La musica è il sogno dell’uomo. Me lo ha ricordato Stefan Pashov, parte sorprendente della micro fauna dell’unico posto al mondo “dove non si può più andare più a Sud”, quello “dove tutte le linee delle mappe convergono”. L’ho trovato in “Encounters at the end of the world”, il documentario che Werner Herzog ha girato a Munro, un campo in Antartica. “Ho esplorato molte terre della mente e molti mondi di idee prima ancora che imparassi a leggere” ci dice Stefan. Così facendo, confessa, “mi sono innamorato del mondo”. Questo ex-profugo bulgaro dalla professione apparentemente bislacca (“Filosofo/Guidatore di muletto”) è a suo agio quando la camera lo scruta silenziosamente: il suo sguardo viaggia lontano. Perché non dovrebbe?
Ha tentato più volte di fuggire dal micro-cosmo bulgaro filo-russo. Una volta con un minuscolo guscio a vela, sognando così di attraversare quel Mare Nero che lo separava dalla libertà - che fu una fortuna che la motovedetta lo trovò e lo riportò a terra, senza morire affogato. Potremmo dire un santone, ma dovremmo credere ai santoni. Il suo sguardo ha un’intensità che non è volutamente profonda o greve di significati. È l’intensità della vita. Non a caso lo troviamo a Munro, che tra i posti sperduti è forse il più sperduto. Un posto dove la natura non fa sconti e per tirare avanti hai bisogno di attaccarti ai mondi della tua mente per vedere oltre quello che il mondo, tra vulcani e ghiacci, ti preme a ricordare. “In questa comunità vi sono molti sognatori professionisti, che sognano tutto il tempo” dice “e credo che attraverso di loro il grande sogno cosmico si realizzi. Perché l’universo sogna attraverso i nostri sogni. E penso che vi siano molte maniere attraverso le quali la realtà continua a svilupparsi. Sognare certamente è una di queste.” Le musiche che seguono hanno tutte, per me, un quasi impercettibile elemento di sogno che le rendono ideale piattaforma per spazi onirici sonori. […]
…segue per 6 pagine nel numero 210 di Blow Up, in edicola a Novembre 2015 al costo di 6 euro
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#210) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
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Alan Watts
La musica è il sogno dell’uomo. Me lo ha ricordato Stefan Pashov, parte sorprendente della micro fauna dell’unico posto al mondo “dove non si può più andare più a Sud”, quello “dove tutte le linee delle mappe convergono”. L’ho trovato in “Encounters at the end of the world”, il documentario che Werner Herzog ha girato a Munro, un campo in Antartica. “Ho esplorato molte terre della mente e molti mondi di idee prima ancora che imparassi a leggere” ci dice Stefan. Così facendo, confessa, “mi sono innamorato del mondo”. Questo ex-profugo bulgaro dalla professione apparentemente bislacca (“Filosofo/Guidatore di muletto”) è a suo agio quando la camera lo scruta silenziosamente: il suo sguardo viaggia lontano. Perché non dovrebbe?
Ha tentato più volte di fuggire dal micro-cosmo bulgaro filo-russo. Una volta con un minuscolo guscio a vela, sognando così di attraversare quel Mare Nero che lo separava dalla libertà - che fu una fortuna che la motovedetta lo trovò e lo riportò a terra, senza morire affogato. Potremmo dire un santone, ma dovremmo credere ai santoni. Il suo sguardo ha un’intensità che non è volutamente profonda o greve di significati. È l’intensità della vita. Non a caso lo troviamo a Munro, che tra i posti sperduti è forse il più sperduto. Un posto dove la natura non fa sconti e per tirare avanti hai bisogno di attaccarti ai mondi della tua mente per vedere oltre quello che il mondo, tra vulcani e ghiacci, ti preme a ricordare. “In questa comunità vi sono molti sognatori professionisti, che sognano tutto il tempo” dice “e credo che attraverso di loro il grande sogno cosmico si realizzi. Perché l’universo sogna attraverso i nostri sogni. E penso che vi siano molte maniere attraverso le quali la realtà continua a svilupparsi. Sognare certamente è una di queste.” Le musiche che seguono hanno tutte, per me, un quasi impercettibile elemento di sogno che le rendono ideale piattaforma per spazi onirici sonori. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000