Morte digitale
Morte digitale
di Fabio Donalisio
1. Digital Death
“Tutto comincia con la conta dei morti. Alla propria morte, ciascuno dovrebbe diventare unico come Dio. Un morto e un altro morto non sono due morti. Più agevole sarebbe la conta dei vivi, e quanto funeste sono già simili addizioni.”
“Più morti che vivi” e “cimitero digitale”. Sono espressioni forti, e non certo rassicuranti, per descrivere, pur con enfasi giornalistica, ciò che sarà di Facebook e degli altri social network nel prossimo futuro.”
Ci si conceda un aneddoto: qualche anno fa, durante una di quelle logorree tardo-serali o presto-mattutine indotte da quantità eccedenti di etanolo che prendono gli adulti istruiti quando gli effetti dei sedativi cominciano a svanire, con un paio di amici – e con imbarazzante orgoglio – favoleggiammo di uno sfavillante progetto imprenditoriale, creare Gravebook, il primo e unico social network dedicato esclusivamente ai defunti. “Tizio è appena morto, aiutalo a orientarsi su Gravebook, scrivi qualcosa sulla sua lapide!” Da buoni esteti post-romantici, ammaliati dal turismo cimiteriale, devoti al silenzio mortuario e al pacchianesimo dell'arte del ricordo, ci si fece beffe del macabro, e ci si rise sopra, consci che la risata è proverbialmente atto di seppellimento. Si fece un brindisi alla calvizie di Undertaker redivivo – e a tutto lo scialo di steroidi dell'epoca ormai passata nonché aurea del wrestling primigenio. Poi un sonno malfermo e agitato ci ammannì la grazia dell'oblio.
Ma, è noto, la realtà ha il brutto vizio di superare – quando non seppellire – la fantasia. Ed ecco che oggi si fanno i conti, in saggi divulgativi ma precisi, quasi costernati, come il qui presente di Zaccuri, con un nuovo tipo di (im)mortalità, quella che ormai – ma siamo in tempi di post-verità, quindi ogni definizione porti con se la giusta dose di grillesca diffidenza – viene chiamata “morte digitale”. […]
…segue per 4 pagine nel numero 235 di Blow Up, in edicola a dicembre 2017 al costo di 8 euro: NUMERO SPECIALE DI 180 PAGINE!
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#235) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
1. Digital Death
“Tutto comincia con la conta dei morti. Alla propria morte, ciascuno dovrebbe diventare unico come Dio. Un morto e un altro morto non sono due morti. Più agevole sarebbe la conta dei vivi, e quanto funeste sono già simili addizioni.”
“Più morti che vivi” e “cimitero digitale”. Sono espressioni forti, e non certo rassicuranti, per descrivere, pur con enfasi giornalistica, ciò che sarà di Facebook e degli altri social network nel prossimo futuro.”
Ci si conceda un aneddoto: qualche anno fa, durante una di quelle logorree tardo-serali o presto-mattutine indotte da quantità eccedenti di etanolo che prendono gli adulti istruiti quando gli effetti dei sedativi cominciano a svanire, con un paio di amici – e con imbarazzante orgoglio – favoleggiammo di uno sfavillante progetto imprenditoriale, creare Gravebook, il primo e unico social network dedicato esclusivamente ai defunti. “Tizio è appena morto, aiutalo a orientarsi su Gravebook, scrivi qualcosa sulla sua lapide!” Da buoni esteti post-romantici, ammaliati dal turismo cimiteriale, devoti al silenzio mortuario e al pacchianesimo dell'arte del ricordo, ci si fece beffe del macabro, e ci si rise sopra, consci che la risata è proverbialmente atto di seppellimento. Si fece un brindisi alla calvizie di Undertaker redivivo – e a tutto lo scialo di steroidi dell'epoca ormai passata nonché aurea del wrestling primigenio. Poi un sonno malfermo e agitato ci ammannì la grazia dell'oblio.
Ma, è noto, la realtà ha il brutto vizio di superare – quando non seppellire – la fantasia. Ed ecco che oggi si fanno i conti, in saggi divulgativi ma precisi, quasi costernati, come il qui presente di Zaccuri, con un nuovo tipo di (im)mortalità, quella che ormai – ma siamo in tempi di post-verità, quindi ogni definizione porti con se la giusta dose di grillesca diffidenza – viene chiamata “morte digitale”. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000