Moebius & Conny Plank
Moebius & Conny Plank
di Christian Zingales
Rewind
Dopo la fondazione Kluster con Conrad Schmidt nel ’71 e il passaggio a Cluster in duo nelle deflagrazioni proto-industrial tra ’71 e ’72 dei primi due album omonimi, dopo lo shock delle languide vignette melodiche cesellate in campagna a Forst di “Zuckerzeit” (’74) e “Sowietoso” (’76), le jam in Harmonia con un Michael Rother dei Neu! già piuttosto terrorizzato da Klaus Dinger nelle sintesi kraut di “Musik Von Harmonia” (’74) e “Deluxe” (’75), sarebbe arrivato uno dei più intriganti match in heaven di sempre nel trittico con Eno, “Cluster & Eno” (’77), “After The Heat” (’77) e il precedente ma uscito a nome Harmonia 76 solo nel ’97 “Tracks & Traces”. È in questa fase del loro percorso che, raggiunto uno zenith, Dieter Moebius e Hans-Joachim Roedelius iniziano a prendersi degli spazi per fare ognuno le proprie esperienze. Sarebbero arrivati due diversi, intriganti Cluster album ad asciugare, “Grosses Water” (’79) e “Curiosum” (’81), prima di una divisione ufficiale poi violata fuori dall’epica, ma i semi erano gettati per un nuovo livello.
Se Roedelius ha rappresentato il lato melodico e apollineo della macchina clusteriana, Moebius, nato in Svizzera e trasferitosi in Germania ai tempi dell’università, è sempre stato artefice delle meccaniche del suono del duo, quelle emerse e quelle nascoste, gli incastri invisibili, gli snodi architettonici, i guizzi timbrici, garante della qualità elettronica e sonora tout court. Lui sintetizzava riconducendo tutto a una questione di mero pragmatismo: “You can hear the difference in my music, I am a more realistic guy and not a romantic dreamer”. Di fatto, mentre Roedelius si avvierà nei suoi dischi solisti verso un percorso tendenzialmente manieristico, Moebius a fine ’70 è l’uomo. Nei primi margini di movimento si intende al volo con un sodale come Conny Plank, che nel suo ruolo di ingegnere-produttore-demiurgo era stato quasi un terzo Cluster, e a fianco aveva reso possibili-tangibili-perfette le rivoluzioni - giusto per citare un paio di nomi en passant tra i tanti tedeschi graziati dal suo tocco - di Kraftwerk e Neu!, e che si apprestava a fare degli ’80 speciali, fino alla sua morte nel 1987. […]
…segue per 6 pagine nel numero 241 di Blow Up, in edicola a giugno 2018 al costo di 6 euro
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
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Se Roedelius ha rappresentato il lato melodico e apollineo della macchina clusteriana, Moebius, nato in Svizzera e trasferitosi in Germania ai tempi dell’università, è sempre stato artefice delle meccaniche del suono del duo, quelle emerse e quelle nascoste, gli incastri invisibili, gli snodi architettonici, i guizzi timbrici, garante della qualità elettronica e sonora tout court. Lui sintetizzava riconducendo tutto a una questione di mero pragmatismo: “You can hear the difference in my music, I am a more realistic guy and not a romantic dreamer”. Di fatto, mentre Roedelius si avvierà nei suoi dischi solisti verso un percorso tendenzialmente manieristico, Moebius a fine ’70 è l’uomo. Nei primi margini di movimento si intende al volo con un sodale come Conny Plank, che nel suo ruolo di ingegnere-produttore-demiurgo era stato quasi un terzo Cluster, e a fianco aveva reso possibili-tangibili-perfette le rivoluzioni - giusto per citare un paio di nomi en passant tra i tanti tedeschi graziati dal suo tocco - di Kraftwerk e Neu!, e che si apprestava a fare degli ’80 speciali, fino alla sua morte nel 1987. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000