Michel Houellebecq
Michel Houellebecq
di Fabio Donalisio [e Maurizio Bianchini]
“Voca me cum benedictis”
FA VENIRE in mente, Sottomissione, l'ultimo chiacchierato romanzo di Michel Houellebecq – e può sembrare fuori luogo, forse addirittura blasfemo, ma, se si ripercorre con attenzione tutta l'opera del francese, ci si trova in qualche modo necessariamente appoggiati a un simile pensiero – il pianissimo dei soprani che, nel celeberrimo confutatis del Requiem di Mozart, invocano sbigottiti la chiamata di dio nel recinto dei benedetti, dopo il necessario sbugiardamento dei dannati. Che Mozart abbia di fatto scritto, sgorgato, la partitura del confutatis sul letto di morte, trapassando immediatamente dopo, aggiunge un po' di ambigua speziatura all'aneddotica. E non fa che specchiare l'ossessione di morte che fin dagli esordi compenetra la prosa quietamente disperata di Houellebecq che, come tutti i grandi scrittori – e, sgombriamo subito il campo dalle obiezioni, comprese quelle che l'autore porta a se stesso: Houellebecq è un grande scrittore – scrive sempre la stessa identica inevitabile cosa, quella a lui necessaria, di volta in volta rendendone esplicite sfumature diverse, e intanto spingendola, quasi sottotraccia, di nascosto, verso le ultime conseguenze. Che, da che mondo e mondo, non possono che essere in qualche modo metafisiche. Altra avvertenza preliminare: nessuna parola in questa sede sull'aneddotica extra-letteraria, le coincidenze tra l'uscita del libro e l'attentato di Parigi, je suis questo e quello. Troppo si è detto, e spesso a sproposito, come accade nel nostro oggi in cui l'opinione è un dovere, l'identificazione un passatempo e l'indignazione una postura del volto. […]
…segue per 4 pagine nel numero 202 di Blow Up, in edicola a Marzo 2015 al costo di 6 euro
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
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