Mayo Thompson / Red Crayola
Mayo Thompson / Red Crayola
di Stefano I. Bianchi
Pomeriggio di domenica 7 febbraio 2016, subito dopo pranzo. Me ne sto spaparanzato sul divano di casa. Il cellulare squilla; dato che lo uso quasi esclusivamente per lavoro, mi chiedo chi sia che rompe le scatole a quest’ora di domenica. “Hello, is there Stefàno Isadoro Bianci? Is it Blow Up magazine?” Uh, è dall’estero; scoprirò poi che arriva dal Belgio. “Yes, Stefano speaking”. “Hi, Mayo Thompson here”.
Per certe cose, a cinquantaquattro anni resto un ragazzino. Mayo è uno di quelli che hanno dato un senso alla mia passione per la musica; un uomo da cui ho imparato molto e, in età adulta, mi ha insegnato a continuare ad avere curiosità nei confronti di una musica che spesso mi sembrava aver detto pressoché tutto quello che aveva da dire. Il giorno prima della telefonata gli avevo mandato un’email per chiedergli lumi su un eventuale nuovo disco dei Red Crayola, dato che è da un bel po’ che non si rifanno vivi. Sentirmi chiamare al telefono senza neanche rispondere per scritto m’inorgoglisce ma allo stesso tempo rattrista perché io sono un signor nessuno e lui uno che ha fatto veramente la storia del rock underground. Quindi, insomma, abbassarsi così per un signor nessuno? O magari è solo gentilezza – tutti sanno che Mayo è gentilissimo e sempre disponibile. “Mia moglie è austriaca e conosce bene la lingua italiana”, mi dice aggiungendo molto altro il cui senso mi sfugge, data una pronuncia che direi pesantemente texana. Taglio corto e gli chiedo se ci sono novità per la band. Lui risponde che a maggio uscirà un disco di vecchie registrazioni inedite fatte con gli Art & Language subito dopo “Black Snakes”. Poi aggiunge qualcosa che credo di capire, soprattutto che domani mi manderà tutti i dettagli via email. Perfetto! Perfetto, sì, ma l’email non arriva. Dice che Mayo è gentilissimo - e lo è - ma anche un po’ distratto. Poco male, è ancora molto presto.
Il 15 marzo riesco ad ascoltare “Baby and Child Care”, il quarto album della collaborazione tra i Red Crayola e il collettivo Art & Language, registrato nell’84, subito dopo “Black Snakes”, ma pubblicato solo in questi giorni da Drag City. Forse ora serve un breve riassunto delle puntate precedenti. […]
…segue per 4 pagine nel numero 216 di Blow Up, in edicola a Maggio 2016 al costo di 6 euro
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#216) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
Pomeriggio di domenica 7 febbraio 2016, subito dopo pranzo. Me ne sto spaparanzato sul divano di casa. Il cellulare squilla; dato che lo uso quasi esclusivamente per lavoro, mi chiedo chi sia che rompe le scatole a quest’ora di domenica. “Hello, is there Stefàno Isadoro Bianci? Is it Blow Up magazine?” Uh, è dall’estero; scoprirò poi che arriva dal Belgio. “Yes, Stefano speaking”. “Hi, Mayo Thompson here”.
Per certe cose, a cinquantaquattro anni resto un ragazzino. Mayo è uno di quelli che hanno dato un senso alla mia passione per la musica; un uomo da cui ho imparato molto e, in età adulta, mi ha insegnato a continuare ad avere curiosità nei confronti di una musica che spesso mi sembrava aver detto pressoché tutto quello che aveva da dire. Il giorno prima della telefonata gli avevo mandato un’email per chiedergli lumi su un eventuale nuovo disco dei Red Crayola, dato che è da un bel po’ che non si rifanno vivi. Sentirmi chiamare al telefono senza neanche rispondere per scritto m’inorgoglisce ma allo stesso tempo rattrista perché io sono un signor nessuno e lui uno che ha fatto veramente la storia del rock underground. Quindi, insomma, abbassarsi così per un signor nessuno? O magari è solo gentilezza – tutti sanno che Mayo è gentilissimo e sempre disponibile. “Mia moglie è austriaca e conosce bene la lingua italiana”, mi dice aggiungendo molto altro il cui senso mi sfugge, data una pronuncia che direi pesantemente texana. Taglio corto e gli chiedo se ci sono novità per la band. Lui risponde che a maggio uscirà un disco di vecchie registrazioni inedite fatte con gli Art & Language subito dopo “Black Snakes”. Poi aggiunge qualcosa che credo di capire, soprattutto che domani mi manderà tutti i dettagli via email. Perfetto! Perfetto, sì, ma l’email non arriva. Dice che Mayo è gentilissimo - e lo è - ma anche un po’ distratto. Poco male, è ancora molto presto.
Il 15 marzo riesco ad ascoltare “Baby and Child Care”, il quarto album della collaborazione tra i Red Crayola e il collettivo Art & Language, registrato nell’84, subito dopo “Black Snakes”, ma pubblicato solo in questi giorni da Drag City. Forse ora serve un breve riassunto delle puntate precedenti. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000