di Loris Tassi

PER UNO STRANO scherzo del destino – i seguaci di Onetti correggerebbero: per volontà di Brausen –, i libri di tre fra i più importanti scrittori uruguaiani del Novecento – non di rado recensiti su Blow Up – sono arrivati nelle librerie italiane nel giro di poche settimane: Nessuno accendeva le lampade (1947) di Felisberto Hernández (1902-1964), La morte e la bambina (1973) di Juan Carlos Onetti (1909-1994) e A caccia di conigli (1982) di Mario Levrero (1940-2004). E se il primo è una ristampa (BU 167) che si aggiunge ad altri eccellenti titoli di Felisberto Hernández presenti nel catalogo de La nuova frontiera e impeccabilmente tradotti da Francesca Lazzarato – vale a dire Le Ortensie e Terre della memoria –, gli altri due sbarcano per la prima volta nel nostro Paese. Pur agli antipodi, La morte e la bambina e A caccia di conigli hanno almeno un elemento in comune: nonostante siano trascorsi decenni dalla loro pubblicazione, ancora oggi sono in grado di provocare nei lettori uno “sconcerto crescente”. Vediamo perché. […]

…segue per 2 pagine nel numero 317 di Blow Up, ottobre 2024

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