LINTON KWESI JOHNSON
LINTON KWESI JOHNSON
Stefano I. Bianchi
LINTON’S LETTAH
[foto Danny DaCosta]
POETA, scrittore, cantante, attivista politico. Linton Kwesi Johnson è stato una presenza veramente anomala nel panorama musicale inglese degli anni ‘70-’80. Difficilmente collocabile nel reggae tradizionale e distante dall’‘alternative’ declinato dai bianchi pur avendo su di esso un’influenza notevolissima, al cuore della sua vicenda Johnson fu un autentico rivoluzionario che mise a punto una formula sonora già presente in UK tra l’intellighenzia antillana originaria delle ex colonie ma solo col suo arrivo codificata in maniera esemplare, cioè la ricollocazione della poesia e della spoken poetry dentro ai suoni e alle maniere del dub. Un uovo di Colombo dove si sposavano modalità che sembravano nate per adattarsi in maniera del tutto naturale ma che una volta accostate si trasformarono in un’autentica molotov sonora; anche perché chi teneva in mano il microfono recitava cose come “Tutto quello che facciamo è difenderci / quindi preparatevi alla guerra / Tutto ciò di cui abbiamo bisogno sono bottiglie, sassi e bastoni / preparatevi alla guerra”.
Radici
Nato nel ‘52 in una poverissima famiglia di Kingston, Giamaica (niente elettricità né acqua corrente in casa) e trasferitosi a undici anni nel popolare quartiere di immigrati di Brixton, Londra, al seguito della madre, già quando era studente LKJ scelse da che parte stare. Per quanto il riflusso avesse già iniziato a togliere spazio e motivazioni alle velleità rivoluzionarie dei movimenti culturali antagonisti, la situazione politica ed economica dell’Inghilterra, al tramonto degli anni ‘60, iniziava a essere così disastrosa da fornire il substrato perfetto per il montare di quell’ennesimo ribellismo giovanile che di lì a qualche anno si sarebbe espresso, come il precedente, anche e soprattutto attraverso il medium giovanile più immediato, la musica; il punk nacque molto più su questi presupposti che sulle mitologizzate schermaglie tra progressive e ‘nuova onda’. […]
…segue per 12 pagine nel numero 182/183 di Blow Up, in edicola nei mesi di Luglio/Agosto 2013 al costo di 8 euro: uscita speciale estate di 196 pagine!
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#182/183) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
[foto Danny DaCosta]
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Radici
Nato nel ‘52 in una poverissima famiglia di Kingston, Giamaica (niente elettricità né acqua corrente in casa) e trasferitosi a undici anni nel popolare quartiere di immigrati di Brixton, Londra, al seguito della madre, già quando era studente LKJ scelse da che parte stare. Per quanto il riflusso avesse già iniziato a togliere spazio e motivazioni alle velleità rivoluzionarie dei movimenti culturali antagonisti, la situazione politica ed economica dell’Inghilterra, al tramonto degli anni ‘60, iniziava a essere così disastrosa da fornire il substrato perfetto per il montare di quell’ennesimo ribellismo giovanile che di lì a qualche anno si sarebbe espresso, come il precedente, anche e soprattutto attraverso il medium giovanile più immediato, la musica; il punk nacque molto più su questi presupposti che sulle mitologizzate schermaglie tra progressive e ‘nuova onda’. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000