Joy Division
Joy Division
Alberto Piccinini
CAMMINA IN SILENZIO
Intervistando i Joy Division (1977-1980)
“Parlateci del vostro nuovo album”.
“No”.
È PETER HOOK, il bassista dei Joy Division, a evocare il rapporto beckettiano tra il gruppo e i giornalisti musicali dell’epoca. “Avevamo letto per anni Nme e Melody Maker - ricorda – ma essendo dei casinari ci ribellavamo contro la stampa musicale invece di adorarla. Ci eravamo accorti che se toglievi il nome della band, le interviste erano tutte esattamente uguali. (…) E ci isolavamo, comportandoci da bastardi fastidiosi dall’inizio di ogni intervista”. Avanti un altro. Subito dopo la John Peel Session della fine di gennaio 1979 il produttore del programma John Waters chiede, in onda: “Allora diteci com’è andata?” Alla grande” “Ah, bene. Volete dirci qualcosa dei vostri progetti per il futuro?” “No” “Ah, bene”.
Unknow pleasure/inside Joy Division, il memoir di Hooky uscito alla fine dello scorso anno, è un altro pezzetto colorato del caleidoscopio che da quasi dieci anni non smette di osservare la storia della band di Manchester da un punto di vista ogni volta un poco differente. Prima il melodrammatico Touching from the distance della moglie di Ian Curtis, Deborah (fonte della sceneggiatura di Closer, il film di Anton Corbjin). Poi il lungo scavo biografico di Mick Middles e Lindsey Reade, Torn Apart – e in precedenza i lavori dello stesso Middles sugli inizi dei New Order e la Factory. E ancora, le memorie di Peter Hook sull’Hacienda di Manchester, e quelle di Tony Wilson, 24 hour party people (pretesto per un altro bel film di Micheal Winterbottom). Infine le biografie post mortem dello stesso Wilson, del manager del gruppo Rob Gretton, del produttore Martin Hammett¬. Bellissima, soprattutto quest’ultima. E libri sulla scena di Manchester, sul primi due concerti dei Sex Pistols a Manchester (tra il pubblico c’erano tutti, da Hook a Morrissey). Non solo: tre libri fotografici di Kevin Cummings, autore – assieme a Corbijn - di alcuni degli scatti più famosi dei Joy Division. Ma la bibliografia è anche molto più lunga di così, come vedremo. […]
…segue per 4 pagine nel numero 180 di Blow Up, in edicola nel mese di Maggio 2013 al costo di 6 euro.
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#180) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con l’invio mensile di abbonamenti e arretrati.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
Intervistando i Joy Division (1977-1980)
“Parlateci del vostro nuovo album”.
“No”.
È PETER HOOK, il bassista dei Joy Division, a evocare il rapporto beckettiano tra il gruppo e i giornalisti musicali dell’epoca. “Avevamo letto per anni Nme e Melody Maker - ricorda – ma essendo dei casinari ci ribellavamo contro la stampa musicale invece di adorarla. Ci eravamo accorti che se toglievi il nome della band, le interviste erano tutte esattamente uguali. (…) E ci isolavamo, comportandoci da bastardi fastidiosi dall’inizio di ogni intervista”. Avanti un altro. Subito dopo la John Peel Session della fine di gennaio 1979 il produttore del programma John Waters chiede, in onda: “Allora diteci com’è andata?” Alla grande” “Ah, bene. Volete dirci qualcosa dei vostri progetti per il futuro?” “No” “Ah, bene”.
Unknow pleasure/inside Joy Division, il memoir di Hooky uscito alla fine dello scorso anno, è un altro pezzetto colorato del caleidoscopio che da quasi dieci anni non smette di osservare la storia della band di Manchester da un punto di vista ogni volta un poco differente. Prima il melodrammatico Touching from the distance della moglie di Ian Curtis, Deborah (fonte della sceneggiatura di Closer, il film di Anton Corbjin). Poi il lungo scavo biografico di Mick Middles e Lindsey Reade, Torn Apart – e in precedenza i lavori dello stesso Middles sugli inizi dei New Order e la Factory. E ancora, le memorie di Peter Hook sull’Hacienda di Manchester, e quelle di Tony Wilson, 24 hour party people (pretesto per un altro bel film di Micheal Winterbottom). Infine le biografie post mortem dello stesso Wilson, del manager del gruppo Rob Gretton, del produttore Martin Hammett¬. Bellissima, soprattutto quest’ultima. E libri sulla scena di Manchester, sul primi due concerti dei Sex Pistols a Manchester (tra il pubblico c’erano tutti, da Hook a Morrissey). Non solo: tre libri fotografici di Kevin Cummings, autore – assieme a Corbijn - di alcuni degli scatti più famosi dei Joy Division. Ma la bibliografia è anche molto più lunga di così, come vedremo. […]
…segue per 4 pagine nel numero 180 di Blow Up, in edicola nel mese di Maggio 2013 al costo di 6 euro.
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#180) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con l’invio mensile di abbonamenti e arretrati.
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000