Huerco S
Huerco S
di Antonio Ciarletta
[nell'immagine: Brian Leeds/Huerco S, foto di Daniel Shea]
Uno degli aspetti che hanno caratterizzato una discreta fetta dell'elettronica dance oriented, soprattutto dagli anni Novanta in avanti, è stato quel parziale ma progressivo smarcamento dall'estetica da club. Questo processo ha comportato un paio di conseguenze per nulla trascurabili. Da una parte l'apertura di quel tipo di elettronica verso mondi sonori di altra natura, dall'altro l'accesso a segmenti di mercato (quelli indie e rock per esempio) che fino ad allora con la musica dance avevano avuto poco a che spartire. La IDM fu proprio questo, la storia è ben nota.
Qualche anno fa, esattamente sul numero 177 del giornale (Febbraio 2013), parlammo di industrial dance. Facemmo una disamina del fenomeno in questione mettendo insieme Sandwell District, Surgeon, Raime, Lucy e diversi altri di quei nomi che producevano elettronica “danzereccia” con un approccio (e in parte con un suono) fortemente orientato al rumore post-industriale. Proprio in quegli anni, tra il 2012 e il 2013, venivano alla luce le produzioni della Opal Tapes e della Northern Electronics, due etichette che della techno post-industriale hanno fatto un vero e proprio marchio di fabbrica. La svedese Northern Electronics con un suono molto più cupo e deflagrante, influenzato dall'immaginario e dalla “pesantezza” del black metal (di cui il fondatore Anthony Linell aka Abdulla Rashim è grande fan), la britannica Opal Tapes con un suono più ritmico e ambientale. Proprio su Opal Tapes usciva, nel 2012, uno dei primissimi lavori di Huerco S., al secolo Brian Leeds, produttore americano tra i più interessanti in circolazione al momento. […]
…segue per 4 pagine nel numero 252 di Blow Up, in edicola a maggio 2019
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#252) al costo di 10 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come piego di libri.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
[nell'immagine: Brian Leeds/Huerco S, foto di Daniel Shea]
Uno degli aspetti che hanno caratterizzato una discreta fetta dell'elettronica dance oriented, soprattutto dagli anni Novanta in avanti, è stato quel parziale ma progressivo smarcamento dall'estetica da club. Questo processo ha comportato un paio di conseguenze per nulla trascurabili. Da una parte l'apertura di quel tipo di elettronica verso mondi sonori di altra natura, dall'altro l'accesso a segmenti di mercato (quelli indie e rock per esempio) che fino ad allora con la musica dance avevano avuto poco a che spartire. La IDM fu proprio questo, la storia è ben nota.
Qualche anno fa, esattamente sul numero 177 del giornale (Febbraio 2013), parlammo di industrial dance. Facemmo una disamina del fenomeno in questione mettendo insieme Sandwell District, Surgeon, Raime, Lucy e diversi altri di quei nomi che producevano elettronica “danzereccia” con un approccio (e in parte con un suono) fortemente orientato al rumore post-industriale. Proprio in quegli anni, tra il 2012 e il 2013, venivano alla luce le produzioni della Opal Tapes e della Northern Electronics, due etichette che della techno post-industriale hanno fatto un vero e proprio marchio di fabbrica. La svedese Northern Electronics con un suono molto più cupo e deflagrante, influenzato dall'immaginario e dalla “pesantezza” del black metal (di cui il fondatore Anthony Linell aka Abdulla Rashim è grande fan), la britannica Opal Tapes con un suono più ritmico e ambientale. Proprio su Opal Tapes usciva, nel 2012, uno dei primissimi lavori di Huerco S., al secolo Brian Leeds, produttore americano tra i più interessanti in circolazione al momento. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000