Guido Mobius
Guido Mobius
di Massimiliano Busti
[nell’immagine: Guido Mobius, foto di Manuel Miethe]
Friedrichshain è una zona nella parte est di Berlino in cui la vita sembra ancora scorrere con i ritmi lenti del piccolo borgo, in contraddizione con un panorama urbano caratterizzato dall’intreccio delle linee ferroviarie che si intersecano fra Ostkreuz e Warschauer Strasse, il grigio dei prefabbricati ex-sovietici e la persistenza di vecchi edifici che richiamano alla mente i tempi delle industrie pesanti, del lavoro in fabbrica e del socialismo reale. Se la notte qui è tutto un pullulare di giovani che si riversano in massa sulle strade facendo la spola fra i vari locali e i banchetti dei currywurst, durante il giorno ogni cosa sembra avvolta da un torpore da siesta sudamericana e i problemi - che di sicuro ci saranno anche qui - risultano quasi del tutto invisibili agli occhi del visitatore occasionale. Gli asili hanno orti e piccoli zoo curati dai genitori, gli esercizi commerciali ti accolgono con rilassata noncuranza e si respira un generale senso di rispetto per la civile convivenza, tant’è che basta una mezza giornata di sole per trasformare tutto in festa. C’è da chiedersi su quali imperscrutabili leggi economiche possa reggersi un sistema che pare spesso improntato a un solidarismo improvvisato e a un’estrema precarietà: ciononostante regge, e tanto basta. […]
…segue per 6 pagine nel numero 215 di Blow Up, in edicola ad Aprile 2016 al costo di 6 euro
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
[nell’immagine: Guido Mobius, foto di Manuel Miethe]
Friedrichshain è una zona nella parte est di Berlino in cui la vita sembra ancora scorrere con i ritmi lenti del piccolo borgo, in contraddizione con un panorama urbano caratterizzato dall’intreccio delle linee ferroviarie che si intersecano fra Ostkreuz e Warschauer Strasse, il grigio dei prefabbricati ex-sovietici e la persistenza di vecchi edifici che richiamano alla mente i tempi delle industrie pesanti, del lavoro in fabbrica e del socialismo reale. Se la notte qui è tutto un pullulare di giovani che si riversano in massa sulle strade facendo la spola fra i vari locali e i banchetti dei currywurst, durante il giorno ogni cosa sembra avvolta da un torpore da siesta sudamericana e i problemi - che di sicuro ci saranno anche qui - risultano quasi del tutto invisibili agli occhi del visitatore occasionale. Gli asili hanno orti e piccoli zoo curati dai genitori, gli esercizi commerciali ti accolgono con rilassata noncuranza e si respira un generale senso di rispetto per la civile convivenza, tant’è che basta una mezza giornata di sole per trasformare tutto in festa. C’è da chiedersi su quali imperscrutabili leggi economiche possa reggersi un sistema che pare spesso improntato a un solidarismo improvvisato e a un’estrema precarietà: ciononostante regge, e tanto basta. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000