Genesis P-Orridge
Genesis P-Orridge
di Massimiliano Busti, Dionisio Capuano, Vittore Baroni, Federico Guglielmi, Paolo Bertoni e Beppe Recchia

«Il mondo cominciava a sbocciare in ferite»
[Crash, James G. Ballard]


Convincing People
Genesis P.Orridge, Throbbing Gristle e la generazione industrial.
di Massimiliano Busti

Quale fu la strategia vincente di Genesis P.Orridge? Incarnare alla perfezione lo spirito del tempo? Una subdola politica di marketing? Spingere il ribellismo giovanile ancor più in là del “no future” di Johnny Rotten, verso un nichilismo senza speranza? La misteriosa alchimia dei suoni? Il gioco sporco nel minare i tabù del sesso e della morte?
Una risposta chiara non c’è, oppure è semplicemente la risultante di tutte le ipotesi possibili. Ciononostante, i Throbbing Gristle in qualche modo riuscirono ad aggregare attorno a sé un’intera generazione di giovinastri votati al culto dell’eccesso, pronti ad assumere quotidiane dosi omeopatiche di shock visivi e auditivi per esorcizzare gli spettri della crisi, dell’incertezza, della minaccia nucleare e della violenza urbana. Fu il graduale consolidarsi di una rete prima della rete - quando ancora era il servizio postale ad assicurare lentissime e faticosissime comunicazioni a distanza e il costo di una chiamata telefonica internazionale era quasi proibitivo - con tanto di schedatura a mezzo di regolare tessera identificativa da inviare nella sede dell’Industrial Records al numero 10 di Martello Street, borough di Hackney, Londra. Forse solo un semplice gioco - quello di appartenere a una fantomatica struttura transnazionale votata alla sovversione - ma con una consapevolezza e una coscienza di sé che andava ben al di là del massimalismo punk.
C’erano significati più o meno complessi nel messaggio dell’industrial, emanazione diretta (o forse frutto degenere) delle incursioni di Genesis P.Orridge e Cosey Fanni Tutti nel campo della performance e dell’arte concettuale sotto la sigla COUM Transmissions nella prima metà degli anni settanta. Con la successiva metamorfosi in Throbbing Gristle le idee del Fluxus, della body art e dell’azionismo viennese vennero applicate a un contesto improprio - quello del rock ‘n’ roll - e di qui il corto circuito: il rumore diventava musica, la provocazione poesia, l’orrore una scelta estetica, la pornografia un mezzo destabilizzante, l’oggetto sonoro un feticcio pervaso da un’intrinseca forza che spesso travalicava il suo stesso significato. […]

…segue per 20 pagine nel numero 264 di Blow Up, in edicola a maggio 2020

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