First Ladies: Anna Magdalena Bach e Clara Schumann
First Ladies: Anna Magdalena Bach e Clara Schumann
di Massimo Balducci
[nella foto: Clara Schumann]
“SONO NATA a Zeitz il 22 settembre 1701. Mio padre era trombettista di corte e di città a Weissenfels, e mio fratello era trombettista alla corte di Anhalt-Zerbst, dove avevo così qualche volta cantato a discrezione. E ben presto venni scritturata come cantante principesca alla corte di Anhalt-Cöthen. È lì che sono stata notata da Johann Sebastian Bach, maestro di cappella, direttore delle musiche da camera alla corte di Anhalt-Cöthen. Sua moglie era morta un anno prima, e del matrimonio tre figli e una figlia erano in vita. Ci siamo sposati il 3 dicembre 1721, e da quel momento ho dedicato l’intera vita a lui. Oltre all’impegno necessario per mantenere la casa e i nostri tredici bambini, l’ho aiutato per molti anni nella copia dei manoscritti necessari alle esecuzioni pubbliche. […] Sedendo insieme al pianoforte, mi ha insegnato le basi dell’armonia e del contrappunto, e dopo un po’ di anni sono stata in grado di completare da sola alcune parti e infine intere opere. […] Io, Anna Magdalena Wilcke-Bach, vedova di Johann Sebastian, sono la vera autrice delle sei Suite per violoncello solo, del tema iniziale delle Variazioni Goldberg, e di molte altre musiche attribuite a mio marito. Per fedeltà a lui non ho mai rivelato questo nostro segreto, e se l’avessi fatto nessuno mi avrebbe mai creduta”.
Già, nessuno l’avrebbe creduta. E infatti Anna Magdalena Bach non ha mai fatto questa rivelazione e non ha mai scritto questa lettera, che mi sono inventato di sana pianta. In compenso però quello che c’è scritto, rivelazione compresa, è oggetto di una teoria avanzata nel 2006 e rilanciata da un recente documentario dal titolo Written by Mrs Bach secondo cui ad essere “scritti dalla Signora Bach” sarebbero alcuni dei più amati capolavori attribuiti a Johann Sebastian, tra cui appunto le monumentali Suite per violoncello. Ad avere l’idea è stato Martin Jarvis, uno sconosciuto (oggi un po’ meno sconosciuto) direttore d’orchestra e ricercatore presso la Charles Darwin University, in Australia. In un articolo intitolato The Application of Forensic Document Examination Techniques to the Writings of J.S.Bach and A.M.Bach, Jarvis ha spiegato il suo metodo di investigazione: prendendo a modello le perizie calligrafiche usate in criminologia, che consentono ad esempio di capire se qualcuno ha falsificato una firma, è possibile analizzare anche manoscritti musicali. […]
…segue per 4 pagine nel numero 201 di Blow Up, in edicola a Febbraio 2015 al costo di 6 euro
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
[nella foto: Clara Schumann]
“SONO NATA a Zeitz il 22 settembre 1701. Mio padre era trombettista di corte e di città a Weissenfels, e mio fratello era trombettista alla corte di Anhalt-Zerbst, dove avevo così qualche volta cantato a discrezione. E ben presto venni scritturata come cantante principesca alla corte di Anhalt-Cöthen. È lì che sono stata notata da Johann Sebastian Bach, maestro di cappella, direttore delle musiche da camera alla corte di Anhalt-Cöthen. Sua moglie era morta un anno prima, e del matrimonio tre figli e una figlia erano in vita. Ci siamo sposati il 3 dicembre 1721, e da quel momento ho dedicato l’intera vita a lui. Oltre all’impegno necessario per mantenere la casa e i nostri tredici bambini, l’ho aiutato per molti anni nella copia dei manoscritti necessari alle esecuzioni pubbliche. […] Sedendo insieme al pianoforte, mi ha insegnato le basi dell’armonia e del contrappunto, e dopo un po’ di anni sono stata in grado di completare da sola alcune parti e infine intere opere. […] Io, Anna Magdalena Wilcke-Bach, vedova di Johann Sebastian, sono la vera autrice delle sei Suite per violoncello solo, del tema iniziale delle Variazioni Goldberg, e di molte altre musiche attribuite a mio marito. Per fedeltà a lui non ho mai rivelato questo nostro segreto, e se l’avessi fatto nessuno mi avrebbe mai creduta”.
Già, nessuno l’avrebbe creduta. E infatti Anna Magdalena Bach non ha mai fatto questa rivelazione e non ha mai scritto questa lettera, che mi sono inventato di sana pianta. In compenso però quello che c’è scritto, rivelazione compresa, è oggetto di una teoria avanzata nel 2006 e rilanciata da un recente documentario dal titolo Written by Mrs Bach secondo cui ad essere “scritti dalla Signora Bach” sarebbero alcuni dei più amati capolavori attribuiti a Johann Sebastian, tra cui appunto le monumentali Suite per violoncello. Ad avere l’idea è stato Martin Jarvis, uno sconosciuto (oggi un po’ meno sconosciuto) direttore d’orchestra e ricercatore presso la Charles Darwin University, in Australia. In un articolo intitolato The Application of Forensic Document Examination Techniques to the Writings of J.S.Bach and A.M.Bach, Jarvis ha spiegato il suo metodo di investigazione: prendendo a modello le perizie calligrafiche usate in criminologia, che consentono ad esempio di capire se qualcuno ha falsificato una firma, è possibile analizzare anche manoscritti musicali. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000