Fifty Foot Hose
Fifty Foot Hose
di Stefano I. Bianchi
Prologo. Louis ‘Cork’ Marcheschi, classe 1945, è un ragazzotto come tanti che vive nella Bay Area di San Francisco, ama la musica e si sente l’anima dell’artista. Nel ’63, ancora adolescente, inizia a suonare nei circuiti R&B con i Gene & The Ethics, poi Ethix, responsabili in vita di due singoli (Need Your Love / Blue Canary e Skopull / It’s Time, entrambi D&A 1966) e post-split di un terzo che si chiama Bad Trip / Skins (Mary Jane Records 1967) e chiunque lo tenga tra le mani può far girare indifferentemente a 33 o a 45 giri. Ora, attenzione perché quest’ultimo è un singolo destinato al culto. Racconterà Marcheschi: “Fu un gesto completamente dada. Feci mettere il chitarrista Bob Noto nel bagno e il cantante Bob Gibson nella cucina a urlare, mentre io e il batterista Gary Doos stavamo nel salotto. Poi 1-2-3-4 via, iniziammo a suonare. La band faceva cose così ogni tanto per farmi contento, servivano soprattutto a divertire chi era lì in quel momento. Gli altri Ethix non consideravano certamente questi esperimenti ‘musica’ e la gente che li suonava musicisti. Ma dato che si trattava di cose del tutto staccate da quelle che suonavo nei club io mi divertivo con entrambe e non ne avvertivo il conflitto.”
Nulla di particolarmente strano, non fosse che subito dopo la fine della band, nelle prime settimane del ’67, il nostro artista in erba trova un matto disposto a mettere soldi per stampare quelle demenziali registrazioni. Si tratta di Robert Ruthley, un inglese quasi cinquantenne digiuno di musica ma determinato a monetizzare la qualunque nel ribollente mercato del flower power californiano; è lui che trova il titolo Bad Trip e ha l’idea di non scrivere a che velocità va suonato perché ascoltando non l’ha capito: genio puro. […]
…segue per 4 pagine nel numero 259 di Blow Up, in edicola a dicembre 2019
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#259) al costo di 10 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come piego di libri.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
Prologo. Louis ‘Cork’ Marcheschi, classe 1945, è un ragazzotto come tanti che vive nella Bay Area di San Francisco, ama la musica e si sente l’anima dell’artista. Nel ’63, ancora adolescente, inizia a suonare nei circuiti R&B con i Gene & The Ethics, poi Ethix, responsabili in vita di due singoli (Need Your Love / Blue Canary e Skopull / It’s Time, entrambi D&A 1966) e post-split di un terzo che si chiama Bad Trip / Skins (Mary Jane Records 1967) e chiunque lo tenga tra le mani può far girare indifferentemente a 33 o a 45 giri. Ora, attenzione perché quest’ultimo è un singolo destinato al culto. Racconterà Marcheschi: “Fu un gesto completamente dada. Feci mettere il chitarrista Bob Noto nel bagno e il cantante Bob Gibson nella cucina a urlare, mentre io e il batterista Gary Doos stavamo nel salotto. Poi 1-2-3-4 via, iniziammo a suonare. La band faceva cose così ogni tanto per farmi contento, servivano soprattutto a divertire chi era lì in quel momento. Gli altri Ethix non consideravano certamente questi esperimenti ‘musica’ e la gente che li suonava musicisti. Ma dato che si trattava di cose del tutto staccate da quelle che suonavo nei club io mi divertivo con entrambe e non ne avvertivo il conflitto.”
Nulla di particolarmente strano, non fosse che subito dopo la fine della band, nelle prime settimane del ’67, il nostro artista in erba trova un matto disposto a mettere soldi per stampare quelle demenziali registrazioni. Si tratta di Robert Ruthley, un inglese quasi cinquantenne digiuno di musica ma determinato a monetizzare la qualunque nel ribollente mercato del flower power californiano; è lui che trova il titolo Bad Trip e ha l’idea di non scrivere a che velocità va suonato perché ascoltando non l’ha capito: genio puro. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000