ESPLENDOR GEOMETRICO
ESPLENDOR GEOMETRICO
di Paolo Bertoni
[nella foto: Esplendor Geometrico at Decibelio 2006]
NEL BARRIO MADRILENO Prosperidad, la Academia de Mandos José Antonio era una struttura destinata alla formazione dei falangisti, con il suo smantellamento dopo la morte di Franco si ribattezzò Centro Mantuano, dalla via in cui si trovava, o Ateneo Libertario, e diventò spazio autogestito aperto a tutti, ritrovo per organizzazioni di ogni genere, artistiche come politiche o semplicemente ricreative. E' il '76, tra i tanti anche alcuni ragazzi dell'istituto Santamarca che si riuniscono per scambiarsi idee, con la vorace ingenuità dell'età, su passioni che ne accendono l'immaginazione e la voglia di trovare slanci per agire, dal dadaismo alla fantascienza, dal costruttivismo alla musica. Tra essi Servando Carballar e Arturo Lanz.
Poco dopo, nel '77, mentre i due quindicenni sono in giro per l'Europa con il teatro di marionette dei genitori di Servando, Arturo in un minuscolo negozio di Zurigo acquista il primo Throbbing Gristle. Presto scatta emulazione, Carballar compra un organo elettronico e i due iniziano a giocare battezzandosi Holoplastico. Cercano presto complici, nell'annuncio da loro redatto si richiede devozione per Cabaret Voltaire, Residents e ovviamente TG, altrimenti astenersi. I primi a rispondere sono Juan Carlos Sastre e Gabriel Riaza, poi la line-up si allarga con Andres Noarbe, Manuel Guio e Alberto Florez, quest'ultimi nel giro dell'istituto. Un agguerrito collettivo che nel '79 diventa El Aviador Dro Y Sus Obreros Especializados. I 7” dell'80, La chica de plexiglas e La vision, sono i frutti di quegli Aviador Dro, il CD “Vano temporal” (Lollipop, '99) permette di averne percezione più precisa, proponendo i primi due demo e le session per i citati singoli per Movieplay. Suono dinamico e testi dai temi futuristici trattati con toni prevalentemente sarcastici, esemplare Nuclear, sì ('yo quiero banarme en mares de radio/con nubes de estroncio, cobalto y plutonio'), che esce l'anno dopo ma appartiene al primo repertorio della formazione che vanta immagine certamente influenzata da Devo, memorabili le apparizioni di Aviador Dro protetti da tute antiradiazioni a 'Popgrama'. In quella Spagna che ha appena voltato pagina, caos e euforia si intrecciano, la movida madrilena deflagra sulle ceneri franchiste. Arturo è attivo, ma con disincanto, quel clima, effervescente quanto spesso evanescente, poco gli si addice, e minimo sembra il desiderio di ammantare d'epica un periodo che al di fuori dei confini iberici si tramanda assai vitale, in particolare all'alba degli '80: “Avevo tredici anni quando morì Franco. Solo a partire dal '77 cominciai ad avere informazioni circa la musica che si faceva negli altri paesi. Dal '76 collaboravo con una rivista culturale nell’ambito di un collettivo di quartiere. La verità è che vissi quei momenti con una certa naturalezza, allo stesso modo fondai con Servando Carballar Aviador Dro. Non ne so molto della vitalità di cui parli. Nei primi anni '80 non mi risulta che ci fossero poi così tante persone che facessero cose diverse dalla massa. Forse dopo.” […]
…segue per 8 pagine nel numero 187 di Blow Up, in edicola a Dicembre 2013 al costo di 8 euro [NUMERO SPECIALE DI 196 PAGINE]
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#187) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
NEL BARRIO MADRILENO Prosperidad, la Academia de Mandos José Antonio era una struttura destinata alla formazione dei falangisti, con il suo smantellamento dopo la morte di Franco si ribattezzò Centro Mantuano, dalla via in cui si trovava, o Ateneo Libertario, e diventò spazio autogestito aperto a tutti, ritrovo per organizzazioni di ogni genere, artistiche come politiche o semplicemente ricreative. E' il '76, tra i tanti anche alcuni ragazzi dell'istituto Santamarca che si riuniscono per scambiarsi idee, con la vorace ingenuità dell'età, su passioni che ne accendono l'immaginazione e la voglia di trovare slanci per agire, dal dadaismo alla fantascienza, dal costruttivismo alla musica. Tra essi Servando Carballar e Arturo Lanz.
Poco dopo, nel '77, mentre i due quindicenni sono in giro per l'Europa con il teatro di marionette dei genitori di Servando, Arturo in un minuscolo negozio di Zurigo acquista il primo Throbbing Gristle. Presto scatta emulazione, Carballar compra un organo elettronico e i due iniziano a giocare battezzandosi Holoplastico. Cercano presto complici, nell'annuncio da loro redatto si richiede devozione per Cabaret Voltaire, Residents e ovviamente TG, altrimenti astenersi. I primi a rispondere sono Juan Carlos Sastre e Gabriel Riaza, poi la line-up si allarga con Andres Noarbe, Manuel Guio e Alberto Florez, quest'ultimi nel giro dell'istituto. Un agguerrito collettivo che nel '79 diventa El Aviador Dro Y Sus Obreros Especializados. I 7” dell'80, La chica de plexiglas e La vision, sono i frutti di quegli Aviador Dro, il CD “Vano temporal” (Lollipop, '99) permette di averne percezione più precisa, proponendo i primi due demo e le session per i citati singoli per Movieplay. Suono dinamico e testi dai temi futuristici trattati con toni prevalentemente sarcastici, esemplare Nuclear, sì ('yo quiero banarme en mares de radio/con nubes de estroncio, cobalto y plutonio'), che esce l'anno dopo ma appartiene al primo repertorio della formazione che vanta immagine certamente influenzata da Devo, memorabili le apparizioni di Aviador Dro protetti da tute antiradiazioni a 'Popgrama'. In quella Spagna che ha appena voltato pagina, caos e euforia si intrecciano, la movida madrilena deflagra sulle ceneri franchiste. Arturo è attivo, ma con disincanto, quel clima, effervescente quanto spesso evanescente, poco gli si addice, e minimo sembra il desiderio di ammantare d'epica un periodo che al di fuori dei confini iberici si tramanda assai vitale, in particolare all'alba degli '80: “Avevo tredici anni quando morì Franco. Solo a partire dal '77 cominciai ad avere informazioni circa la musica che si faceva negli altri paesi. Dal '76 collaboravo con una rivista culturale nell’ambito di un collettivo di quartiere. La verità è che vissi quei momenti con una certa naturalezza, allo stesso modo fondai con Servando Carballar Aviador Dro. Non ne so molto della vitalità di cui parli. Nei primi anni '80 non mi risulta che ci fossero poi così tante persone che facessero cose diverse dalla massa. Forse dopo.” […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000