Elio Petri
Elio Petri
di Roberto Curti
Eraclio Petri detto Elio (1929-1982) è stato uno degli autori più complessi e di successo del cinema italiano del dopoguerra, ma anche uno dei più controversi. Portato in palmo di mano agli esordi da chi, all’epoca di L’assassino e I giorni contati, vedeva in lui la punta di diamante di una Nouvelle vague italiana; tacciato di compromesso a fini di lucro dopo Il maestro di Vigevano e La decima vittima; bersagliato dalla critica ideologizzata fin dai tempi di A ciascuno il suo (Maurizio Ponzi, futuro regista di Equinozio e Anche i commercialisti hanno un’anima, lo bolla, papale papale, come un cineasta di serie Z); scrutato con diffidenza dopo Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, colpevole di aver fatto incetta di premi internazionali, Oscar incluso; attaccato con livore dopo La classe operaia va in paradiso (un esagitato Jean-Marie Straub, a Porretta Terme, urla che un film così va messo al rogo) e La proprietà non è più un furto, infine rimosso con imbarazzo in seguito a Todo modo e al televisivo Le mani sporche, dopo gli immancabili dibattiti-autodafé a mezzo stampa.
Nel nuovo millennio Petri è stato riscoperto e celebrato, benché con esiti critici altalenanti. E che direbbe della critica cinematografica odierna uno come lui, che ai tempi di La proprietà, scatenando reazioni piccate, dichiarava: «Come si può avere il tempo di riflettere, di meditare il giudizio, di dedicare a un’opera l’attenzione che a volte merita? La critica diventa una sorta di catena di montaggio. Un’attività intellettuale ritmata dall’orologio, una funzione culturale condizionata dai minuti: come è possibile? Non l’ho mai capita, tanta fretta: che bisogno c’è di commentare il film proprio il giorno dopo la “prima”, chi ha stabilito che è indispensabile?» […]
…segue per 14 pagine nel numero 259 di Blow Up, in edicola a dicembre 2019
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#259) al costo di 10 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come piego di libri.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
Eraclio Petri detto Elio (1929-1982) è stato uno degli autori più complessi e di successo del cinema italiano del dopoguerra, ma anche uno dei più controversi. Portato in palmo di mano agli esordi da chi, all’epoca di L’assassino e I giorni contati, vedeva in lui la punta di diamante di una Nouvelle vague italiana; tacciato di compromesso a fini di lucro dopo Il maestro di Vigevano e La decima vittima; bersagliato dalla critica ideologizzata fin dai tempi di A ciascuno il suo (Maurizio Ponzi, futuro regista di Equinozio e Anche i commercialisti hanno un’anima, lo bolla, papale papale, come un cineasta di serie Z); scrutato con diffidenza dopo Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, colpevole di aver fatto incetta di premi internazionali, Oscar incluso; attaccato con livore dopo La classe operaia va in paradiso (un esagitato Jean-Marie Straub, a Porretta Terme, urla che un film così va messo al rogo) e La proprietà non è più un furto, infine rimosso con imbarazzo in seguito a Todo modo e al televisivo Le mani sporche, dopo gli immancabili dibattiti-autodafé a mezzo stampa.
Nel nuovo millennio Petri è stato riscoperto e celebrato, benché con esiti critici altalenanti. E che direbbe della critica cinematografica odierna uno come lui, che ai tempi di La proprietà, scatenando reazioni piccate, dichiarava: «Come si può avere il tempo di riflettere, di meditare il giudizio, di dedicare a un’opera l’attenzione che a volte merita? La critica diventa una sorta di catena di montaggio. Un’attività intellettuale ritmata dall’orologio, una funzione culturale condizionata dai minuti: come è possibile? Non l’ho mai capita, tanta fretta: che bisogno c’è di commentare il film proprio il giorno dopo la “prima”, chi ha stabilito che è indispensabile?» […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000