Chris Ware
Chris Ware
di Matteo Gaspari

Quando, assieme a Fabio Donalisio, abbiamo cominciato a lavorare al Graphix di questo mese, ci siamo detti che era il momento giusto per fare un (breve) approfondimento su Chris Ware. E in effetti quale momento migliore dell’uscita italiana, a lunghissimo attesa, del suo capolavoro Building Stories, per fermarsi un attimo su uno degli autori più rilevanti del fumetto tutto? Dall’altro lato, tuttavia, proprio in virtù della sua indiscutibile rilevanza, Ware è uno degli autori di cui si è scritto di più. Si è detto tanto, tantissimo, tutto (?). Forse sul suo lavoro si è detto e scritto di più di quanto non lo si sia letto, che è un peccato. Quindi, cosa aggiungere? Come celebrare nella maniera migliore la pubblicazione di un’opera tanto fondamentale, magari provando a lanciare qua e là un qualche spunto di riflessione? Questo è il compito ingrato che mi è toccato, e cercherò di fare del mio meglio, consapevole di aver forse poco di nuovo da offrire e di mancare della possibilità – temporale, spaziale, di contesto – di articolare un approfondimento “di quelli veri”. Se vi interessasse muovere in questo senso, non posso che rimandarvi alla bellissima monografia Chris Ware – Il palazzo della memoria, il libro curato da Hamelin e pubblicato nel 2016 da Coconino Press – Fandango in occasione della mostra durante la notevole edizione di quell’anno di BilBOlbul. Ed è proprio da lì che vorrei partire. Tra saggi e interviste, il volume contiene anche dei contributi scritti da Ware stesso – a testimonianza della sua sensibilità critica e teorica, oltre che artistica. Le sue parole sul Qui di Richard McGuire mi sono sempre parse centrate: “Ogni tanto entra in scena un autore che prende il potenziale accumulato dalla sua disciplina e lo fonde in una nuovissima maniera di vedere o di sentire. […] Richard McGuire, secondo me, l’ha fatto con i fumetti. Suonerà un po’ iperbolico, ma credo che con la sua striscia Qui, così ingannevolmente modesta, […] McGuire abbia rivoluzionato le possibilità narrative delle strisce a fumetti”. Ecco penso che, con i dovuti aggiustamenti, lo stesso si potrebbe dire di Ware per esplicitarne la grandezza. […]

…segue per 2 pagine nel numero 296 di Blow Up, in edicola a gennaio 2023

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