Buzzcocks
Buzzcocks
di Federico Guglielmi
Parlando di eccellenze del primo punk britannico, più o meno tutti menzionano la trimurti Sex Pistols-Clash-Damned ma di rado si ricordano dei Buzzcocks; forse perché non essendo londinesi non operavano esattamente al centro dell’azione, forse perché rispetto ai suddetti colleghi coltivavano un rapporto più stretto con le melodie pop (deviate, ok, ma comunque pop), forse perché si esprimevano in prevalenza attraverso la musica e con concessioni piuttosto saltuarie agli aspetti collaterali - gli oltraggi, i proclami, gli sberleffi - che per la “blank generation” del Regno Unito valevano spesso più della bontà delle canzoni. Una profonda ingiustizia, perché la band nata a Manchester ufficialmente nella primavera del 1976 - primo concerto, il 1° aprile - è stata influente per il punk-pop e il popcore da venire (nei Descendents e nei Green Day, per limitarsi a due esempi, c’è il suo DNA) non troppo meno dei Ramones, e perché “Singles Going Steady”, la sua raccolta di 45 giri commercializzata nel settembre 1979, è: A) pura nitroglicerina, B) il testo sacro del punk-pop, che contiene le risposte a ogni domanda sull’argomento. […]
…segue per 7 pagine nel numero 249 di Blow Up, in edicola a febbraio 2019
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#249) al costo di 10 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come piego di libri.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
Parlando di eccellenze del primo punk britannico, più o meno tutti menzionano la trimurti Sex Pistols-Clash-Damned ma di rado si ricordano dei Buzzcocks; forse perché non essendo londinesi non operavano esattamente al centro dell’azione, forse perché rispetto ai suddetti colleghi coltivavano un rapporto più stretto con le melodie pop (deviate, ok, ma comunque pop), forse perché si esprimevano in prevalenza attraverso la musica e con concessioni piuttosto saltuarie agli aspetti collaterali - gli oltraggi, i proclami, gli sberleffi - che per la “blank generation” del Regno Unito valevano spesso più della bontà delle canzoni. Una profonda ingiustizia, perché la band nata a Manchester ufficialmente nella primavera del 1976 - primo concerto, il 1° aprile - è stata influente per il punk-pop e il popcore da venire (nei Descendents e nei Green Day, per limitarsi a due esempi, c’è il suo DNA) non troppo meno dei Ramones, e perché “Singles Going Steady”, la sua raccolta di 45 giri commercializzata nel settembre 1979, è: A) pura nitroglicerina, B) il testo sacro del punk-pop, che contiene le risposte a ogni domanda sull’argomento. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000