Built To Spill
Built To Spill
di Fabio Polvani
ELEGIE BEATLESIANE, smarrimenti e introspezioni alla Neil Young prima di tutto. Ma anche microcosmi pinkfloydiani più o meno espansi. In generale, amore per la psichedelia dei Sessanta e per il rock chitarristico dei Settanta. Date simili caratteristiche, com’è possibile che i Built To Spill siano considerati a tutti gli effetti uno dei gruppi fondamentali dell’indie rock americano? Come se non bastasse, a rincarare la dose potremmo aggiungere anche che la maggior parte della loro esistenza l’hanno passata a incidere per una major discografica.
Volessimo però elaborare una strategia difensiva, gli esperti ci consiglierebbero di non estrapolare gli elementi dal contesto. Un contesto generale che in quei primi anni ’90 vedeva il cosiddetto indie rock spinto verso due direzioni: rientrare dentro i sicuri ranghi dei campus universitari (o addirittura dentro quelli ancora più protettivi della cameretta di casa), o aprirsi al mondo dopo che il successo del grunge aveva dato l’impressione che il mondo stesso fosse pronto a un nuovo approccio musicale. Le pregiudiziali nei confronti delle major oltretutto, sotto sotto non sembravano più insormontabili: lo stesso concetto stilistico di indie rock si stava sedimentando indipendentemente dall’intervento massiccio della grande industria discografica. A meno che non si voglia vedere la situazione da un fortino ideologico fugaziano, prima i Replacements e gli Husker Du (magari anche i R.E.M.), poi i Nirvana e i Sonic Youth, nonostante il salto della barricata, continueranno a vestire i panni di paladini del rock alternativo. […]
…segue per 14 pagine nel numero 204 di Blow Up, in edicola ad Maggio 2015 al costo di 6 euro
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#204) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
ELEGIE BEATLESIANE, smarrimenti e introspezioni alla Neil Young prima di tutto. Ma anche microcosmi pinkfloydiani più o meno espansi. In generale, amore per la psichedelia dei Sessanta e per il rock chitarristico dei Settanta. Date simili caratteristiche, com’è possibile che i Built To Spill siano considerati a tutti gli effetti uno dei gruppi fondamentali dell’indie rock americano? Come se non bastasse, a rincarare la dose potremmo aggiungere anche che la maggior parte della loro esistenza l’hanno passata a incidere per una major discografica.
Volessimo però elaborare una strategia difensiva, gli esperti ci consiglierebbero di non estrapolare gli elementi dal contesto. Un contesto generale che in quei primi anni ’90 vedeva il cosiddetto indie rock spinto verso due direzioni: rientrare dentro i sicuri ranghi dei campus universitari (o addirittura dentro quelli ancora più protettivi della cameretta di casa), o aprirsi al mondo dopo che il successo del grunge aveva dato l’impressione che il mondo stesso fosse pronto a un nuovo approccio musicale. Le pregiudiziali nei confronti delle major oltretutto, sotto sotto non sembravano più insormontabili: lo stesso concetto stilistico di indie rock si stava sedimentando indipendentemente dall’intervento massiccio della grande industria discografica. A meno che non si voglia vedere la situazione da un fortino ideologico fugaziano, prima i Replacements e gli Husker Du (magari anche i R.E.M.), poi i Nirvana e i Sonic Youth, nonostante il salto della barricata, continueranno a vestire i panni di paladini del rock alternativo. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000