Bologna Calling
Bologna Calling
di Christian Zingales
[nell’immagine: Sindaco e Carli Moretti]
È la metà dei ’90 quando il Link di Bologna, agitato da un coordinatore come il mitico Mauro Borella, diventa uno dei pochi epicentri techno italiani, tra legami con la scena romana e una serie di serate storiche, tra cui un memorabile Aphex Twin. Si distinguono in quel contesto le sagome di un pimpante terzetto di DJ. Angelo Sindaco, origini baresi ma natali bergamaschi, e i locali Luca Ghini e Mayo, ognuno con un suo profilo ma tutti molto bene informati dei fatti. In un periodo in cui in Italia domina una superficiale monomania garage house, il trio sfoggia passioni e competenze tra Detroit e dischi dei Black Dog, electro e hip-hop. Di Sindaco si intercetta nel ’95 un intrigante 12”, Burgebabe, sulla romana ACV, sorta di Dance Mania ghetto trax sfogliate tortellini, e l’anno dopo i tre collidono per un paio di 12” di allora fulminante modernità techno su 35mm, sublabel della Irma, che durerà per un altro paio di uscite più house fino al 2000, una label che è materia di leggenda e di cui trovate oggi l’intero catalogo digitalizzato con il titolo “Micro Machines – Techno Funk Tracks From 35mm Recordings”. Poi il più attivo a livello produttivo sarebbe stato Sindaco, un percorso solista proseguito in tandem con la sua attività tra grafica, fotografia e moda in una serie di album di culto sempre ironici e fumettosi, “Federal Affairs” su Irma a nome Sindacops, ’98, molto Herbert in sfoglia, due album come Georgio Vocoder su Disturbance, “Sports”, ’99, e “The Sound Is Very Good”, 2000, che declinavano i clash electro-wave del periodo in forme scarne e viscerali e sempre pregne di humour, l’album house degli House Royale su Irma nel 2001con Riccardo Pezzoli, con cui come Poker in quel periodo centrava la hit da club I’m Moving On. Luca Ghini sempre più preso dal lavoro con il fratello (il designer e architetto campione del mondo Massimo Iosa Ghini), Mayo rimanendo conoscitore sopraffino di un sound e una visione detroitiane. Oggi, a più di 20 anni da quel fermento, i percorsi dei tre tornano ad incrociarsi. Sindaco è appena tornato con l’eccellente album post-techno “Grandi Successi” prodotto in coppia con Maurizio Carli Moretti sulla loro label Oto (recensione nel numero scorso), al disco collaborano tanti artisti, dagli Starfuckers a Emidio Clementi, e in un paio di tracce anche Luca Ghini, mentre Mayo da un paio di anni sta pubblicando vecchi tesori inediti e nuove produzioni esplosive con gli alias Soulomon e LowLow e Abyssy, consacrandosi come uno dei produttori più preziosi della scena italiana. […]
…segue per 8 pagine nel numero 229 di Blow Up, in edicola a giugno 2017 al costo di 6 euro
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#229) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
[nell’immagine: Sindaco e Carli Moretti]
È la metà dei ’90 quando il Link di Bologna, agitato da un coordinatore come il mitico Mauro Borella, diventa uno dei pochi epicentri techno italiani, tra legami con la scena romana e una serie di serate storiche, tra cui un memorabile Aphex Twin. Si distinguono in quel contesto le sagome di un pimpante terzetto di DJ. Angelo Sindaco, origini baresi ma natali bergamaschi, e i locali Luca Ghini e Mayo, ognuno con un suo profilo ma tutti molto bene informati dei fatti. In un periodo in cui in Italia domina una superficiale monomania garage house, il trio sfoggia passioni e competenze tra Detroit e dischi dei Black Dog, electro e hip-hop. Di Sindaco si intercetta nel ’95 un intrigante 12”, Burgebabe, sulla romana ACV, sorta di Dance Mania ghetto trax sfogliate tortellini, e l’anno dopo i tre collidono per un paio di 12” di allora fulminante modernità techno su 35mm, sublabel della Irma, che durerà per un altro paio di uscite più house fino al 2000, una label che è materia di leggenda e di cui trovate oggi l’intero catalogo digitalizzato con il titolo “Micro Machines – Techno Funk Tracks From 35mm Recordings”. Poi il più attivo a livello produttivo sarebbe stato Sindaco, un percorso solista proseguito in tandem con la sua attività tra grafica, fotografia e moda in una serie di album di culto sempre ironici e fumettosi, “Federal Affairs” su Irma a nome Sindacops, ’98, molto Herbert in sfoglia, due album come Georgio Vocoder su Disturbance, “Sports”, ’99, e “The Sound Is Very Good”, 2000, che declinavano i clash electro-wave del periodo in forme scarne e viscerali e sempre pregne di humour, l’album house degli House Royale su Irma nel 2001con Riccardo Pezzoli, con cui come Poker in quel periodo centrava la hit da club I’m Moving On. Luca Ghini sempre più preso dal lavoro con il fratello (il designer e architetto campione del mondo Massimo Iosa Ghini), Mayo rimanendo conoscitore sopraffino di un sound e una visione detroitiane. Oggi, a più di 20 anni da quel fermento, i percorsi dei tre tornano ad incrociarsi. Sindaco è appena tornato con l’eccellente album post-techno “Grandi Successi” prodotto in coppia con Maurizio Carli Moretti sulla loro label Oto (recensione nel numero scorso), al disco collaborano tanti artisti, dagli Starfuckers a Emidio Clementi, e in un paio di tracce anche Luca Ghini, mentre Mayo da un paio di anni sta pubblicando vecchi tesori inediti e nuove produzioni esplosive con gli alias Soulomon e LowLow e Abyssy, consacrandosi come uno dei produttori più preziosi della scena italiana. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000