di Domenico Monetti e Luca Pallanch

Viveva da solo in un’enorme villa sul lago di Garda, circondato da ogni tipo di animale. Ma non era un tipo solitario, Augusto Tretti. Aveva molti amici, quelli con cui aveva condiviso la lotta partigiana, nel veronese, e poi i contadini che vivevano vicino alla sua casa e la gente di paese, stravagante come lui. Lo conoscevano tutti in zona, perché suo padre aveva fatto il pubblico ministero nel processo di Verona e, ancora di più, perché nel dopoguerra, invece di seguire le orme del genitore, si era messo a girare filmini. Surreali, grotteschi, provocatori: «Il primo manifesto che ho trovato per strada, credo ancora nel ’58-’59, è stato quello del “Vota Libertas”. Era volato via col vento, l’ho preso e me lo sono portato via. Mi è servito per un piccolo film a 8mm sulla creazione del mondo. Ho messo quel Vota Libertas dietro al sedere del Padreterno. Il Padreterno, dopo aver creato Adamo ed Eva e averli cacciati dal Paradiso Terrestre, si voltava e si vedeva Vota Libertas… era scherzoso e difatti l’hanno censurato». […]

…segue per 2 pagine nel numero 212 di Blow Up, in edicola a Gennaio 2016 al costo di 6 euro

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