Animalia
Animalia
di Matteo Moca

In un suo saggio dedicato alle apparizioni degli animali nei sogni e riflettendo su come questi, secondo l'opinione comune, incarnino le anime dei morti, lo psicoanalista James Hillman, sottolinea come in realtà l'apparizione animale, e gli animali in generale, rimandino a un mondo molto più antico e lontano di quello dei cari estinti: «La comparsa di un animale ci restituisce ad Adamo. Recuperiamo il primo uomo della caverna, seguendo le tracce dell'anima animale sulle pareti sotterranee dell'immaginazione». Seguendo questo tipo di ragionamento, è chiaro che, continua Hillman, «il minimo che possiamo fare per queste apparizioni è dedicare loro quel primordiale rispetto che aveva l'uomo della caverna, il quale disegnava nell'oscurità, faccia alla parete»: ecco allora, possiamo aggiungere, che la presenza animale necessita dell'attenzione che si riserva a ciò che racchiude in sé un'esplosione misteriosa e rivelatoria (Sergio Solmi, in una sua poesia, Leoni, descrive la minaccia onirica di questi animali: «Urlavano i leoni nella notte, / gonfiavano nel buio, dardeggiavano / l'ugola in fiamme al fanciullo atterrito. / Di sotto al vecchio armadio, d'improvviso / si stendeva la zampa imperiosa / si stirava, graffiava l'impiantito»). Non è un caso dunque che queste presenze abitino il racconto umano sin dalle narrazioni più antiche, dalla Genesi, dove il primo atto linguistico del nominare ha proprio a che fare con gli animali («Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome»), alle decisive apparizioni animali nella letteratura classica, sia greca che latina, nella trattatistica (per esempio l'Historia Animalium di Aristotele) e in tutto il mondo che ha a che fare con la favola, da Esopo in poi, con l'immagine, ripresa poi dalla letteratura di ogni tempo, dell'animale parlante e dispensatore di consigli e massime. Procedendo a spanne, si può poi pensare ai bestiari che affollano il medioevo, straordinari esercizi di catalogazione umana dove spesso l'orizzonte scientifico cede il passo alla fantasticheria e l'invenzione prende il sopravvento perché, e questo è un dato decisivo per comprendere la funzione animale nelle narrazioni umane, il loro scopo più profondo è quello di dare una rappresentazione grafica dei vizi e delle virtù umane e così ogni animale, come ricorda Michel Pastoureau nel suo importantissimo Bestiari del Medioevo, diventa una possibilità allegorica dell'uomo. […]

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