Alberto Moravia
Alberto Moravia
di Roberto Curti
[nell'immagine: Alberto Moravia tra Stefania Sandrelli e Lara Wendel]
Quando arriva in libreria nel febbraio 1971, Io e lui è qualcosa di più di un semplice evento letterario. Il tredicesimo romanzo di Alberto Moravia è lo sbocco di un periodo creativo tribolato: dopo L’attenzione, del ’65, Moravia si dedica al teatro (Il mondo è quello che è, La vita è gioco, Il dio Kurt), esperienza che però gli darà soprattutto delusioni. Inizia allora a lavorare a un nuovo libro, Io e l’altro, che passa attraverso più fasi e tribolate stesure, scritto e riscritto daccapo perché l’autore non riesce a catturare l’essenza del personaggio principale, di cui vuole catturare la dissociazione tra pensiero e azione, sul modello del Sosia di Dostoevskij.
Intanto accadono cose. La rivoluzione culturale cinese. Il Sessantotto (anno in cui «mi sentii a mio agio per la prima volta nella vita»), che lo entusiasma politicamente e a cui si sente ideologicamente affine. La contestazione studentesca (di cui è vittima lui stesso, colpevole di scrivere per il “Corriere”) che culmina nel “processo a Moravia” sulle pagine de “L’Espresso”. Valle Giulia, con lui e l’amico Pasolini che si schierano su fronti diversi. La protesta femminista, con in prima fila la compagna Dacia Maraini. E, in parallelo, lo sbrecciarsi delle mura di Gerico della censura, cinematografica e non, dall’uscita nei cinema di Bella di giorno di Buñuel, un film che nessuno si azzardava a distribuire e che arriva in Italia grazie a Marina Cicogna, a quella nelle edicole di Playmen (novembre 1967), dalla pubblicazione dei lavori di Bataille e Pauline Réage (è proprio Moravia scrivere la prefazione di Histoire de l’œil e Histoire d’O, nel 1969 e 1971) all’invasione del nudo sugli schermi, coi divieti ai minori di 18 anni che fioccano e la magistratura che sequestra un film dopo l’altro nel tentativo di metterci una pezza: ci andrà di mezzo anche un adattamento moraviano, La donna invisibile di Paolo Spinola (BU #226). […]
…segue per 8 pagine nel numero 295 di Blow Up, in edicola a dicembre 2022
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#295) al costo di 10 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come ‘piego di libri’ (chi desidera una spedizione rapida ci contatti via email).
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
[nell'immagine: Alberto Moravia tra Stefania Sandrelli e Lara Wendel]
Quando arriva in libreria nel febbraio 1971, Io e lui è qualcosa di più di un semplice evento letterario. Il tredicesimo romanzo di Alberto Moravia è lo sbocco di un periodo creativo tribolato: dopo L’attenzione, del ’65, Moravia si dedica al teatro (Il mondo è quello che è, La vita è gioco, Il dio Kurt), esperienza che però gli darà soprattutto delusioni. Inizia allora a lavorare a un nuovo libro, Io e l’altro, che passa attraverso più fasi e tribolate stesure, scritto e riscritto daccapo perché l’autore non riesce a catturare l’essenza del personaggio principale, di cui vuole catturare la dissociazione tra pensiero e azione, sul modello del Sosia di Dostoevskij.
Intanto accadono cose. La rivoluzione culturale cinese. Il Sessantotto (anno in cui «mi sentii a mio agio per la prima volta nella vita»), che lo entusiasma politicamente e a cui si sente ideologicamente affine. La contestazione studentesca (di cui è vittima lui stesso, colpevole di scrivere per il “Corriere”) che culmina nel “processo a Moravia” sulle pagine de “L’Espresso”. Valle Giulia, con lui e l’amico Pasolini che si schierano su fronti diversi. La protesta femminista, con in prima fila la compagna Dacia Maraini. E, in parallelo, lo sbrecciarsi delle mura di Gerico della censura, cinematografica e non, dall’uscita nei cinema di Bella di giorno di Buñuel, un film che nessuno si azzardava a distribuire e che arriva in Italia grazie a Marina Cicogna, a quella nelle edicole di Playmen (novembre 1967), dalla pubblicazione dei lavori di Bataille e Pauline Réage (è proprio Moravia scrivere la prefazione di Histoire de l’œil e Histoire d’O, nel 1969 e 1971) all’invasione del nudo sugli schermi, coi divieti ai minori di 18 anni che fioccano e la magistratura che sequestra un film dopo l’altro nel tentativo di metterci una pezza: ci andrà di mezzo anche un adattamento moraviano, La donna invisibile di Paolo Spinola (BU #226). […]
…segue per 8 pagine nel numero 295 di Blow Up, in edicola a dicembre 2022
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000