20 ESSENTIALS: Cool Jazz 1949-1965
20 ESSENTIALS: Cool Jazz 1949-1965
di Enrico Bettinello con Federico Savini
[nell'immagine: Gerry Mulligan]
Bizzarra e anche non semplice da dipanare la vicenda del “cool jazz”. Come infatti il termine stesso, che può significare “freddo” e “rilassato” (in contrapposizione alla presunta frenesia rovente dell’hard bop e del suo fratello maggiore be-bop, che però aveva già dovuto in passato lottare in contrapposizione a quel dixieland che era chiamato jazz “hot”), ma anche “figo”, “alla moda”, nella definizione di “cool jazz” – che fu una felice invenzione giornalistica – si usa fare entrare cose molto differenti tra loro, differenti per linguaggio contesto, geografia.
Qualche hipster con velleità di infographics disegnerebbe nella nuvoletta del cool il suono cristallino e privo di vibrato degli strumenti a fiato (contrapposto alla funkyness degli hardbopper), l’attenzione alla composizione elaborata e al contrappunto (contrapposta al recupero di forme semplici e antifonali come il blues), il controllato camerismo (a scapito di una rovente visceralità), una ricerca timbrica che coinvolgeva strumenti e formazioni differenti, ma queste scorciatoie, per quanto superficialmente utili, non rendono in alcun modo la ricchezza e la fortissima complessità dei processi culturali e artistici che hanno contribuito alla nascita di così tanti capolavori del jazz e anche, va detto, di una – forse inevitabile e naturale – evoluzione di alcune espressioni afroamericane verso una musica d’arte in grado di incuriosire un vasto pubblico in tutto il mondo. […]
…segue per 18 pagine nel numero 259 di Blow Up, in edicola a dicembre 2019
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#259) al costo di 10 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come piego di libri.
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
[nell'immagine: Gerry Mulligan]
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Qualche hipster con velleità di infographics disegnerebbe nella nuvoletta del cool il suono cristallino e privo di vibrato degli strumenti a fiato (contrapposto alla funkyness degli hardbopper), l’attenzione alla composizione elaborata e al contrappunto (contrapposta al recupero di forme semplici e antifonali come il blues), il controllato camerismo (a scapito di una rovente visceralità), una ricerca timbrica che coinvolgeva strumenti e formazioni differenti, ma queste scorciatoie, per quanto superficialmente utili, non rendono in alcun modo la ricchezza e la fortissima complessità dei processi culturali e artistici che hanno contribuito alla nascita di così tanti capolavori del jazz e anche, va detto, di una – forse inevitabile e naturale – evoluzione di alcune espressioni afroamericane verso una musica d’arte in grado di incuriosire un vasto pubblico in tutto il mondo. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000