20 ESSENTIALS - BE BOP
20 ESSENTIALS - BE BOP
di Enrico Bettinello con Michele Coralli e Federico Savini

SOLITAMENTE nelle storie del jazz la parola “rivoluzione” viene associata di massima al free e al be-bop. La vulgata vuole che nell’armonioso flusso evolutivo della musica afroamericana l’apparire di Charlie Parker prima e di Ornette Coleman poi abbia rappresentato una sorta di shockante frattura oltre i margini della quale “nulla sarebbe stato come prima”. In realtà quel flusso non ha mai avuto un andamento così darwiniano, anzi. È proprio della cultura afroamericana infatti un continuo dialogo con la propria tradizione che va al di là delle categorizzazioni a scomparti degli esiti artistici più significativi [concetti comodi per intriganti infographics e pratici sussidiari], anche se non c’è dubbio che ciò che accade negli anni Quaranta a New York, la nascita e sviluppo del be-bop sia stato un evento in grado di segnare profondamente il presente e poi il futuro del jazz.
Nulla nasce dal nulla. Le condizioni perché ci sia una profonda trasformazione di quelle che erano le modalità del far jazz sono già tutte presenti: teniamo conto che siamo negli anni della Seconda Guerra Mondiale, fattore che influisce pesantemente su quella che era la principale formazione in grado di dare lavoro a un jazzista: la big band. L’economia delle grandi orchestre viene messa in profonda difficoltà dai razionamenti, dalle chiamate al fronte, nonché dal lungo sciopero delle registrazioni messo in atto dall’American Federation of Musicians tra il 1942 e il 1944 per protestare contro le principali compagnie discografiche. Prendono così sempre più piede le piccole formazioni: nelle lunghe jam sessions notturne a Harlem e nella 52ma Strada i musicisti più giovani e talentuosi possono sperimentare nuove strade, dare voce alla propria insoddisfazione nei confronti del mondo ormai prevedibile delle orchestre da ballo, ridefinire la propria identità secondo canoni di rinnovata modernità. Ma quali sono le caratteristiche del be-bop? […]

…segue per 12 pagine nel numero 185 di Blow Up, in edicola a Ottobre 2013 al costo di 6 euro

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